La contaminazione da Pfas in Italia – in fiumi, laghi e bacini sotterranei – è stata rilevata ovunque è stata cercata, e il Trentino Alto-Adige non fa eccezione.
Il report di Greenpeace – realizzato dopo aver ottenuto i dati ufficiali relativi a sedici regioni tra il 2019 e il 2022 – dimostra quanto è diffusa la contaminazione ambientale con i controlli che però, nella maggior parte del territorio italiano sono ancora pochi e frammentari, con Puglia, Sardegna, Molise e Calabria in cui, tra il 2017 e il 2019, non risulta alcun monitoraggio.
Nello specifico alla situazione del Trentino Alto Adige, limitatamente al database ISPRA delle Arpa delle province autonome, la regione si trova al terzultimo posto della particolare graduatoria, con la contaminazione da Pfas che è presente infatti nel 6% dei risultati ottenuti dai controlli effettuati : nel quadriennio preso in considerazione, sono stati circa 3300. Risultato più basso rispetto ai “picchi” di regioni come Basilicata (31%) e Veneto e Liguria (30%).