Dopo l’estinzione del reato in sede penale, in sede civile la Corte di appello di Firenze, sezione lavoro, ha rigettato l’appello della Solvay contro la responsabilità civile della società per la morte di Romano Posarelli, e liquidato una ulteriore somma di circa 120mila euro rispetto ai circa 570mila già ottenuti con la prima sentenza del tribunale civile di Livorno. Posarelli, operaio tubista calderaio nello stabilimento Solvay di Rosignano, era stato stroncato da un cancro del polmone provocato dall’amianto, dopo una agonia straziante.