Per quasi un anno, il giornale francese “Le Monde” ha lavorato con i giornalisti di 18 media partner per provare a misurare l’entità della contaminazione in Europa di Pfas, le sostanze chimiche tossiche e cancerogene praticamente indistruttibili utilizzate in una vasta gamma di oggetti, dalle padelle antiaderenti agli impianti medici. Per questa indagine è stata adattata la metodologia sviluppata da un team di ricercatori del PFAS Project Lab di Boston con i loro colleghi della ” Mappa dei siti PFAS e delle risorse della comunità “.
Secondo una stima prudente, basata su migliaia di campioni ambientali, spiega Le Monde, in Europa ci sono più di 17mila siti contaminati a livelli che richiedono l’attenzione delle autorità pubbliche (superiori a 10 nanogrammi per litro). Gli esperti intervistati da Le Monde hanno stimato che in più di 2.100 “punti caldi” la contaminazione raggiunge livelli considerati pericolosi per la salute (più di 100 nanogrammi per litro).
Tra questi, emerge la mappa dei siti italiani. Al cui vertice spiccano i disastri ecosanitari della Miteni di Trissino in Veneto e la Solvay di Spinetta Marengo il Piemonte.