A più di vent’anni dalla sua creazione, e dopo essere costata finora – a chi paga le bollette – 4 miliardi di euro, la Sogin – la Società Gestione Impianti Nucleari – si avvia al commissariamento da parte del Ministro della Transizione ecologica. Quella di Sogin è una storia di tempo e denaro perso per mettere in sicurezza, senza riuscirci, i rifiuti nucleari italiani. Un compito affidatogli dopo che nel 1987 un referendum popolare aveva deciso l’abbandono dell’energia nucleare. Dei 4 miliardi finora pagati dai cittadini, più della metà sono serviti a coprire gli stipendi del personale e dei dirigenti; auto di alta gamma, benefit e bonus compresi (sono perfino scattate perquisizioni della Guardia di finanza nella sede dell’azienda).