Matteo Salvini propone un referendum per costruire nuove centrali nucleari in Italia. Nel nostro sondaggio nessuna realtà territoriale si è dichiarata favorevole ad ospitare un impianto. Nel contempo nessuno dei sindaci dei cento comuni individuati dal governo come idonei e sicuri si dice disponibile ad ospitare il deposito unico nazionale delle scorie radioattive del nucleare pregresso. Trino non era tra quei cento sventurati, eppure -primo paradosso- è proprio il sindaco di Trino ad offrire l’ospitalità del proprio territorio. Il secondo paradosso è che a Trino c’è già un consistente deposito ex centrale nucleare, pericoloso e inidoneo, proprio uno di quelli che dovrebbero essere bonificati e trasferiti nell’ultrasicuro deposito nazionale. A questo punto Trino è candidato sia ad accogliere il vecchio che il nuovo nucleare. Una pioggia di miliardi. Si presume in accordo con Salvini. Daniele Pane deve proprio la sua fulminea carriera alla Lega. Delle due l’una: o Salvini realmente pensa di non perdere il terzo referendum nucleare, oppure a Pane è stata promessa adeguata compensazione in vista della mancata rielezione a sindaco.