Abbiamo davvero così bisogno di polizia? Per fare che?

Mentre entra in vigore il decreto legge detto «sicurezza», è doveroso chiedersi cosa si intende per sicurezza, a tutela ovvero contro chi. Intanto, i dati dicono che l’Italia è il paese con il tasso di operatori delle polizie per abitanti più alto rispetto a tutti i paesi del mondo comparabili. Ma, utilizzati come?
 
L’enorme quantità di personale delle forze di polizie diventa risibile di fronte a quella destinata alle agenzie di prevenzione e controllo sia per la sicurezza del lavoro, sia per la tutela dell’ambiente, della salute come per i servizi sociali e sanitari per le tossicodipendenze e il disagio psichico, sia come contrasto a lavoro nero e neoschiavitù in attività che evadono il fisco e contributi sociali, violano le misure di sicurezza sul lavoro e sono gestiti con il supporto decisivo di caporali e mafie.
 
Di fronte a queste vere insicurezze, le polizie vengono invece indirizzate da molta opinione pubblica e utilizzate contro insicurezze fasulle, contro nemici di comodo cioè immigrati, rom, presunti devianti, presunti sovversivi e persino studenti e senza tetto; e peraltro tramite imputazioni talmente arbitrarie che per il 25% saranno poi archiviate dalla magistratura per irrilevanza penale. Soprattutto, per reprimere il dissenso sociale.
 
Insomma, “La polizia protegge la società oppure una certa società? “ Ne parlano Italo Di Sabato e Salvatore Palidda con un saggio raccolto in Police abolition (Momo ed.). Clicca qui.