Revisionista o ignorante totale?

Secondo il presidente del Piemonte, Alberto Cirio i militari caduti in Russia nella Seconda guerra mondiale si sono sacrificati per la nostra libertà contro Stalin.
 
La realtà storica invece vuole che la campagna di Russia fu una nostra invasione della Russia, assieme all’alleato esercito nazista della Germania. Per altro, furono i tedeschi di Hitler ad essere liberati da Stalin (28 milioni di morti).

Meloni si impegna con Trump ad aumentare la spesa militare.

Invece, l’Islanda non ha neppure un esercito, l’Irlanda destina alle armi lo 0,22% del suo PIL, Svizzera (0,7%), Austria (0,8%), Malesia (1%), Nuova Zelanda (1%). Soltanto Danimarca (1,3%), Slovenia (1,3%) e Portogallo (1,5%) superano la soglia dell’1%. Irlanda, Austria e Svizzera mantengono una politica di neutralità. Islanda, Portogallo, Danimarca e Slovenia fanno addirittura parte della Nato.
 
Ma l’aumento della spesa militare, quale deterrenza, garantisce una maggiore sicurezza?
 
No, secondo la ricerca condotta dal Delàs Center for Peace Studies. La spesa militare complessiva di tutti i paesi dell’UE supera già i 300 miliardi di euro. La Russia, invece, spende circa 100 miliardi di euro all’anno per la difesa . E questa strategia di deterrenza militare non ha impedito a Putin di intervenire, malgrado l’Ucraina fosse armata fino ai denti. Altro esempio, la “pace armata” prevalente in Europa prima della prima guerra mondiale come strategia per rafforzare la sicurezza. Insomma, fallisce la mentalità di sicurezza militare che ignora la sicurezza umana, la diplomazia e il rispetto del diritto internazionale.

Abbiamo davvero così bisogno di polizia? Per fare che?

Mentre entra in vigore il decreto legge detto «sicurezza», è doveroso chiedersi cosa si intende per sicurezza, a tutela ovvero contro chi. Intanto, i dati dicono che l’Italia è il paese con il tasso di operatori delle polizie per abitanti più alto rispetto a tutti i paesi del mondo comparabili. Ma, utilizzati come?
 
L’enorme quantità di personale delle forze di polizie diventa risibile di fronte a quella destinata alle agenzie di prevenzione e controllo sia per la sicurezza del lavoro, sia per la tutela dell’ambiente, della salute come per i servizi sociali e sanitari per le tossicodipendenze e il disagio psichico, sia come contrasto a lavoro nero e neoschiavitù in attività che evadono il fisco e contributi sociali, violano le misure di sicurezza sul lavoro e sono gestiti con il supporto decisivo di caporali e mafie.
 
Di fronte a queste vere insicurezze, le polizie vengono invece indirizzate da molta opinione pubblica e utilizzate contro insicurezze fasulle, contro nemici di comodo cioè immigrati, rom, presunti devianti, presunti sovversivi e persino studenti e senza tetto; e peraltro tramite imputazioni talmente arbitrarie che per il 25% saranno poi archiviate dalla magistratura per irrilevanza penale. Soprattutto, per reprimere il dissenso sociale.
 
Insomma, “La polizia protegge la società oppure una certa società? “ Ne parlano Italo Di Sabato e Salvatore Palidda con un saggio raccolto in Police abolition (Momo ed.). Clicca qui.

Sempre più innocente l’Eternit.

Stephan Schmidheiny, magnate svizzero e unico imputato nel processo Eternit bis, è stato condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo. Apparentemente sembra la bella notizia, di una giustizia che fa giustizia. E invece no. E’ il contrario. La Corte d’Assise d’Appello di Torino lo ha assolto per 28 casi a cui se ne sono aggiunti 27 andati in prescrizione. Dei 147 casi del primo grado sono rimasti 92 morti per cui è stato condannato in Appello. Condannato? Si fa per dire. È stata, invece, ridimensionata la sentenza pronunciata in primo grado a Novara a giugno 2023 quando l’imputato era stato condannato a 12 anni di reclusione per omicidio colposo aggravato per 147 morti su 392 inizialmente considerati.
 
Guido Carlo Alleva, difensore dell’angioletto Schmidheiny, nello stappare il rinomato prosecco di sua produzione, ne ha approfittato per anticipare la linea difensiva al processo Solvay di Alessandria contro l’angioletta Ilham Kadri: non c’è nesso causa-effetto tra le emissioni aria acqua suolo (praticamente innocue) e le malattie e le morti sofferte dalla popolazione (praticamente sotto la norma).   E con il sindaco di Alessandria ha già messo in fresco il DOC dopo lo sciacquone del patteggiamento.