Il sindaco tradisce Solvay.

“Il sindaco di Alessandria utilizzerà i 100mila euro che ha patteggiato con Solvay per organizzare avvocati e medici legali in una class action per risarcire le Vittime del disastro sanitario di Spinetta Marengo”. Che notizia!
 
 La voce produce una eco clamorosa: “Giorgio Abonante l’ha fregata bene, si è fatto dare i soldi da Solvay per utilizzarli contro di lei”. “Magari vuole pure ordinare finalmente la fermata delle produzioni inquinanti”.
 
A Bruxelles furibonda Kadri con Alleva”. Guido Carlo Alleva è il famoso avvocato che, fornito di un pacchetto di euro, aveva ricevuto l’incarico di perpetuare i Pfas neutralizzando il processo penale tramite l’avvio di procedura di patteggiamento con la Procura della Repubblica; previ prezzolati beneplaciti delle parti civili istituzionali e fisiche. Illam Kadri è la presidentessa di Solvay Syensqo che ha ricevuto 27.5 milioni di euro in bonus negli ultimi due anni e che ambisce a ricevere entro il 2026 un altro bonus di fidelizzazione di 7.5 milioni di euro, se si concretizza l’effetto del patteggiamento.
 
Una ridda di voci, pro e contro. “Dobbiamo ricrederci su Abonante” commentano i Comitati “l’avevamo sputtanato per aver venduto, anzi svenduto la salute della popolazione alessandrina” “Abonante giuda, hai fregato noi” protesta l’assessore Federico Riboldi dalla Regione Piemonte “Stavamo per concludere anche noi per un pacchetto di qualche migliaia di euro”.
 
Sui giornali “L’avvocato Lanzavecchia non commenta”: è uno degli avvocati indicati per aver concordato 3.500 euro di elemosina agli assistiti parti civili.
Le voci si rincorrono fino a Roma. Il ministero dell’Ambiente: “Non risulta che il ministro Gilberto Pichetto Fratin avesse già dato parere favorevole alla Procura per il patteggiamento”.
 
Desolati per la perdita della propria parcella offerta da Solvay, in coro gli avvocati (alcuni patteggianti per conto di associazioni ambientaliste): “Se salta il colpo di spugna del patteggiamento, va avanti il processo penale”, magari riqualificando il reato di disastro ambientale da colposo a doloso. 
 
A questo punto “Parodi si occuperà personalmente del processo Solvay”. Altrimenti ad esclusivo carico della giovane sostituto pm Eleonora Guerra. Cesare Parodi, il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati (ANM), dovrebbe trasferirsi al tribunale di Alessandria come procuratore capo.
 
“L’avvocato Alleva si precipita ad Alessandria”. Da Palazzo Rosso, sede del Comune, filtrano indiscrezioni: “I centomila euro t’ì li do sù dent”.
Finalmente, l’avvocato municipale Roberto Calcagni rompe il silenzio: “Smentiamo le illazioni che circolano. Il sindaco non ha alcuna intenzione di organizzare avvocati e medici legali in una class action per risarcire le Vittime del disastro sanitario di Spinetta Marengo. E neppure per biomonitoraggi ostili all’azienda.  Il business dei soldi del patteggiamento sarà utilizzato solo  per potenziare i cimiteri”. Si sgonfia la notizia, anche se…
 
Ma qui interrompiamo questa storia che ci è parsa inverosimile fin dall’inizio e che non avremmo dovuto cominciare a raccontare nemmeno per dovere di cronaca. E’ evidente, come avranno subito avvertito i lettori perspicaci, che si trattava di una “fake news”, bufala inventata e messa in giro dal solito-mica-tanto-ignoto per tenere vivi, tramite il paradosso della satira, il vergognoso epilogo della “Questione Solvay” a Spinetta Marengo e la traballante “Questione Pfas” in Italia: clicca qui.

Pfas e vigili del fuoco.

Esposto di un gruppo di associazioni presentato alla Procura di Arezzo e ad altre 35 Procure italiane in merito alla contaminazione da Pfas nei presidi antincendio dei Vigili del fuoco, in particolare durante gli interventi e le esercitazioni con schiumogeni.
L’iniziativa nasce dalla mobilitazione dei familiari di tre vigili del fuoco del comando di Arezzo, deceduti per glioblastoma in meno di due anni.
Tra le procure in indirizzo non c’è quella di Alessandria, evidentemente ad essa le Associazioni non fanno affidamento. Altro particolare sconcertante è che tra le Associazioni compare anche Medicina democratica che ad Alessandria non si è opposto al patteggiamento che metterebbe in salvo dal processo proprio la Solvay: produttrice monopolista in Italia dei Pfas.

La lobby chimica fa fuoco e fiamme per i Pfas.

In Francia, la legge vieta la produzione, l’importazione, l’esportazione e l’immissione sul mercato di cosmetici, scarpe da sci, tessuti per l’abbigliamento, scarpe e impermeabilizzanti con PFAS a partire dal 2026, e di tutti i tessuti che li contengono dal 2030. Per gli utensili da cucina, nessun divieto per le padelle antiaderenti con rivestimento di PTFE (Teflon). Il testo iniziale della legge, infatti, conteneva anche questo divieto, ma la pressione dell’industria lo ha fatto saltare. In particolare, ha avuto un ruolo importante il Groupe SEB, proprietario di marchi di padelle come Tefal e Lagostina, che fa parte della lobby di Solvay. In compenso, la legge francese, a differenza di quella italiana, istituisce la ricerca sistematica nell’acqua potabile di 20 PFAS classificati come preoccupanti a livello europeo. Clicca qui.

A Rosignano ci mancava proprio il riciclo delle terre rare.

L’Alpha Project di Solvay Chimica Italia (Rosignano, Livorno) punta al riciclo dei sei metalli del gruppo del platino (platino, palladio, rodio, rutenio, iridio e osmio): materie prime critiche necessarie per l’industria della difesa e dell’aerospazio, l’elettronica, la mobilità elettrica e lo sviluppo delle energie rinnovabili. In particolare, platino e palladio servono per realizzare i catalizzatori; rutenio e iridio vengono impiegati nell’elettronica; l’osmio si usa per gli strumenti chirurgici ed esperimenti scientifici. Clicca qui.

PFAS: contaminati il 30% di prodotti di uso quotidiano.

Un’indagine realizzata da Altroconsumo, in collaborazione con otto associazioni di consumatori a livello internazionale, ha svelato che il 30% di 229 prodotti di uso comune, tra cui tessuti per la cucina, articoli per l’arredamentoprodotti per la cura personale e materiali a contatto con gli alimenti, contiene PFAS, i cancerogeni “inquinanti eterni” che si accumulano nell’ambiente e nel nostro organismo, principalmente attraverso alimenti, acqua e polveri; mentre il 21% presenta PFAS che non rispettano la normativa UE attuale o quella che entrerà in vigore nel 2026. Clicca qui.
L’ultima inchiesta condotta da nove associazioni dei consumatori europee, tra cui la francese Que Choisir, più una canadese, ha cercato la presenza di Pfas in 230 prodotti di uso quotidiano, presenti in ogni stanza della nostra casa, dai cuscini alle tovaglie, dalle stoviglie ai cerotti, dal filo interdentale ai presevativi. Clicca qui tutto l’elenco dei prodotti fuorilegge: il Salotto/Sala da pranzo è la stanza con la maggiore concentrazione, poi la cucina, infine il bagno e la camera da letto.
Alcuni Stati, come la Danimarca, hanno già imposto il divieto sull’uso dei PFAS, mentre in Francia è stata approvata una normativa per eliminarli. In Italia non esiste ancora una legge nazionale specifica in merito. Solvay è il produttore monopolista italiano.  Al contrario, cinque Paesi membri dell’UE hanno chiesto all’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche di restringere l’utilizzo dei PFAS in prodotti di consumo e industriali. Clicca qui.

Batteri fantascientifici che degradano i Pfas.

Per eliminare i PFAS dalle acque oggi si ricorre a metodi fisici quali la filtrazione per osmosi e quella con carbonio. Entrambi presentano insormontabili limiti, e sono relativamente costosi. Infatti, finora non esistono alternative. Gli PFAS sono caratterizzati da molecole con atomi di carbonio legati ad atomi di fluoro attraverso un legame talmente forte che, mentre assicura ai materiali plastici che li contengono una durata teoricamente illimitata, rende impossibile la loro degradazione chimica. Infatti, sono chiamati contaminanti perenni. E per questo, per eliminarli, di solito si ricorre alla filtrazione, e non alle reazioni chimiche: occorrerebbe troppa energia, e non si avrebbe un esito ottimale. Tutto ciò, tuttavia, in un futuro troppo lontano potrebbe cambiare, grazie a un approccio completamente diverso, che sta dando risultati incoraggianti: quello della cosiddetta biomimetica, cioè l’imitazione di quanto accade in natura. Clicca qui.

Il 14% degli ingredienti presenti nei pesticidi è costituito da PFAS.

I pesticidi rappresentano un autentico flagello per la biodiversità. E molti di essi contengono composti fluorurati classificabili come perfluoroalchili (PFAS), la cui presenza, negli ultimi anni, è andata in aumento. Sono due studi appena pubblicati a puntare il dito contro decine si prodotti di cui l’agricoltura moderna non riesce a fare a meno, ma che probabilmente dovrebbero essere utilizzati con molto più parsimonia, e adottando strategie finalizzate a mitigarne gli effetti tanto sull’ambiente quanto sulla salute umana.

Alessandria: Solvay patteggia per la devastazione ambientale a Spinetta Marengo.

A Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, Solvay sta riuscendo nel tentativo di non arrivare al processo per disastro ambientale colposo, negoziando patteggiamenti che metteranno tutto a tacere. L’ultimo di questi è giunto proprio dal Comune di Alessandria, capoluogo di provincia, che ha accettato il riscatto di 100 mila euro proposto dalla multinazionale Syensqo (ex Solvay): Clicca qui.

In Sudan il genocidio non è dimenticato: è ignorato dal mondo.

Il Sudan sta attraversando la più grande crisi umanitaria del mondo e i suoi civili continuano a pagare il prezzo dell’inazione della comunità internazionale, hanno affermato le ONG e le Nazioni Unite, mentre la guerra civile nel Paese entra nel suo terzo anno.
Le conseguenze per i 51 milioni di abitanti del Sudan sono state devastanti. Decine di migliaia di persone sono morte. Centinaia di migliaia di persone rischiano la carestia. Quasi 13 milioni di persone sono state sfollate, 4 milioni delle quali nei paesi limitrofi.