Vi immaginate che il sindaco di Alessandria si metta contro Solvay?

Un sindaco con la sfiga di avere in casa uno stabilimento chimico ad alto rischio dovrebbe avere la tempra di un mastino, piuttosto che essere privo di spina dorsale. Non è una scusante, semmai una aggravante per chi si ostina a fare carriera politica. Pure Giorgio Abonante non può camuffarsi dietro l’ignoranza, essendo a piena conoscenza dei 20 esposti di Balza alle Procure della Repubblica, insieme a tutte le 8 indagini epidemiologiche con gli eccessi di mortalità e malattie, insieme a tutte le allarmanti analisi sanitarie dell’Asl, insieme a tutte le inequivocabili indagini ambientali suolo-acqua-aria dell’ARPA, insieme a tutti i ricorrenti incidenti con fughe in aria e acqua e blocco degli impianti, insieme al censimento delle grida dei concittadini che piangono i morti e le malattie presenti e future. A tacere tutti (non tutti) i Comitati e le Associazioni che ce l’hanno con lui.
A queste consapevolezze aggiungiamo, a sua disponibilità, gli studi scientifici nazionali e internazionali sugli effetti cancerogeni delle sostanze che Solvay spande da Spinetta Marengo su tutto il territorio comunale e provinciale. Molto più che un sospetto di relazione causa-effetto. Come si giustifica, dunque, che un sindaco non si avvalga delle prerogative di legge e, quale massima autorità sanitaria locale, e per il sacrosanto principio di precauzione, non emetta ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti in attesa che la magistratura faccia il suo corso? Non si giustifica un Abonante, al ricordo di similari ordinanze invece di altro sindaco locale (Mirabelli).
Non si giustifica. Semmai si convalida l’accusa di complicità con la multinazionale belga.  Chi scrive non ha mai usato la parola corruzione che nel primo processo fu dagli avvocati Solvay ripetutamente scagliata -prove contabili in mano- contro le Giunte alessandrine.  Lo ricordiamo, e lo ricorda anche un vecchio habitué della politica come Abonante.  L’accusa di complicità a suo carico è invece pienamente provata sul piano politico, e morale perché a scapito della salute dei lavoratori e dei cittadini. A voler essere benevoli, Abonante nei confronti di Solvay è affetto da “sindrome di Stoccolma”. Ad essere cattivi, ecco la recente dimostrazione della subordinazione politica e culturale di Abonante: il patteggiamento del Comune con Solvay, su cui ritorneremo.
Ritorneremo non prima di cesellare la sua goffa giustificazione del patteggiamento: quale cinico introito alle esangui casse del bilancio comunale. Ebbene, premesso che non ritengo che contraddirebbe la consumata complicità né a salvargli la faccia dopo la vomitosa frittata, però in ogni caso la provocazione gli è stata lanciata eccome: invece che al grottesco potenziamento dei loculi cimiteriali, Abonante destini i 100mila euro a finanziare un pool di avvocati, consulenti e medici legali che intentino una causa civile class-action milionaria contro Solvay, per cercare di rendere giustizia con risarcimenti alle Vittime di Solvay ed evitare sempre più vittime in futuro. Anzi, promuova tale azione con le altre parti civili che si sono messe in tasca i malloppi del patteggiamento.
Una provocazione. Ve l’immaginate che Abonante si metta contro Solvay? Come don Abbondio contro don Rodrigo.