Avendo l’avvocato Guido Carlo Alleva, all’ultima udienza davanti al GUP di Alessandria, proposto la procedura di patteggiamento della Solvay (Syensqo) alla Procura della Repubblica, il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, forte… del consenso elettorale del 20% degli aventi diritto, ha bypassato l’effimero consiglio comunale e concordato la somma di 100mila euro per scappare dal processo. I cittadini del Capoluogo sono circa 100.OOO, cioè un euro a testa del cosiddetto “risarcimento”. Cifra pari a quella patteggiata, sempre per danno di immagine, dal Comune di Montecastello (274 abitanti). Più che “vendita della salute” sarebbe più appropriato parlare di “svendita”. E -se avessimo ancor più forza di ironizzare- dovremmo dare tutta la colpa ai cittadini che l’hanno eletto?
Con il patteggiamento, cioè con la strozzatura del processo penale, e delle relative condanne penali, Solvay si era proposta la condizione di non preoccuparsi definitivamente della chiusura delle produzioni e della bonifica, nonché di non essere chiamata a pagare milioni di risarcimenti alle Vittime: migliaia di ammalati e morti. Scelto come ventre molle, il Comune di Alessandria serviva da apripista per le altre contrattazioni, locali e nazionali, in corso in questi mesi.
Così, con l’apripista di Abonante, il mercanteggiamento della salute è scontato che si concluda anche fra la Solvay e la Regione Piemonte dell’inverosimile assessore alla sanità Federico Riboldi detto l’imbonitore. Idem per il governo, considerando che Gilberto Pichetto Fratin è l’attuale ministro dell’Ambiente.
A loro volta, grazie al bulldozer Abonante, gli avvocati delle parti civili fisiche non aspettavano altro: valutano che fra i loro assistiti, magari extracomunitari occasionali, sono numerosi quelli non toccati da malattie proprie o dei loro famigliari o amici, e che non disdegnano una inaspettata elemosina risarcitoria (3.500 euro) di Solvay.
Insomma, supportate dai Comitati, contrarie al mercimonio della salute restano, con scandalizzate e pesanti prese di posizione nei confronti di Abonante, le Associazioni ambientaliste che chiederanno (fuori dal coro: WWF, Medicina democratica e ProNatura) ai loro avvocati il rigetto del patteggiamento. Va da sé che il patteggiamento è una vera pacchia per tutti gli avvocati.
Con queste carte in mano, Solvay si farà forte presso la debole Procura di Alessandria per concludere il patteggiamento già nella prossima udienza di giugno davanti al GUP, a quel giudice Andrea Perelli che ha addirittura escluso Lino Balza come parte civile dal processo. Il patteggiamento è l’alibi per i parlamentari, di ogni colore, per “arrendersi” alla lobby chimica che proibisce la legge di messa al bando dei Pfas. Insomma, nel complesso, Alleva è più preoccupato per le sue esportazioni di vini di lusso a rischio dei dazi di Trump. Una coppa di spumante vip per tutti. Il brindisi più gradito sarà quello con Ilhham Kadri, presidentessa di Syensqo, che ha ricevuto 27,5 milioni di euro in bonus negli ultimi due anni; alla quale entro il 2026 potrebbe essere aggiunto un bonus di fidelizzazione di 7,5 milioni di euro. Un po’ come il business di Abonante & soci.
Va da sè che solo la società civile, ovvero manifestazioni di massa potevano bloccare -chi osa più sperarlo?-
questo meccanismo perverso tra padroni, istituzioni e magistratura, che ha già riempito i primi due volumi del libro
“Ambiente Delitto Perfetto” di Lino Balza e Barbara Tartaglione, prefazione di Giorgio Nebbia
. Questo, della vittoria 2025 di Solvay –
Spinetta non chiude e nessuna messa al bando dei Pfas- è descritto nel terzo volume. Non ci sarà un quarto. A noi la magrissima consolazione: avevamo previsto giusto
https://www.rete-ambientalista.it/2025/04/01/scosse-di-terremoto-ad-alessandria/