Evviva? Se ne parla da quasi dieci anni e ora sono realtà: le nuove bombe nucleari americane B61-12 (con potenza fino a 50 kiloton, tre volte più di Hiroshima) sono state inviate dagli Stati Uniti in Europa e quindi anche alle basi di Aviano e Ghedi. Si aggiungono a quelle offerte dal presidente francese Emmanuel Macron di estendere l’ombrello nucleare della Francia (240 armi strategiche) all’Europa. L’Inghilterra ne offre 120. Cinque nazioni Nato – Italia, Germania, Olanda, Belgio e Turchia – hanno sul loro territorio un totale di circa 100 ordigni nucleari americani. Tra questi cinque, l’Italia è il paese europeo con il numero più grande di armi nucleari statunitensi e l’unico con due basi nucleari: Aviano e Ghedi, rispettivamente con 20-30 e 10 -15 ordigni).
La Russia possiede circa 7mila testate nucleari, tra strategiche schierate, riserve non distribuite, ritirate ma ancora intatte in coda per lo smantellamento. Al confronto, l’ombrellino europeo, senza l’ombrello americano, è miserino. L’unica speranza è che Trump e Putin vadano d’accordo.
Ma la Meloni è come Zelensky, non ha paura né della Russia né della Terza guerra Mondiale Nucleare, ritiene necessario aumentare le spese militari, tant’è che alla Conferenza degli Stati parti del Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari che si è appena tenuta a New York, il governo italiano non si è neppure presentato. Questo trattato per mettere al bando l’atomica l’hanno già firmato o ratificato la metà degli Stati del mondo: 98 su 197, ma non l’Italia.
In Italia, l’ultimo sondaggio rilasciato da Archivio Disarmo rileva che -malgrado l’informazione dei Telemeloni – il 79% degli italiani interpellati è d’accordo nel proibire la detenzione di arsenali nucleari da parte degli Stati. Noi pacifisti diciamo: fuori la Nato dall’Italia, fuori l’Italia dalla Nato.