Ha sopravanzato concorrenti del calibro di Gennaro Sangiuliano, Giovanni Toti, Eugenio Giani, Francesco Lollobrigida, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Gilberto Pichetto Fratin, Matteo Renzi, Stefania Battistini, Antonio Taiani, Roberto Vannacci. Anche per i quali forniamo, nelle pagine seguenti, un collage tra il serio e il faceto delle motivazioni che hanno sorretto le loro candidature. E, dopo i lusinghieri piazzamenti nelle passate edizioni nel premio, vince meritatamente
SERGIO MATTARELLA
“Mentre migliaia di magistrati con la Costituzione in mano escono dalle aule dell’anno giudiziario quando parlano i rappresentanti dello sgoverno, più di tante parole colpisce un silenzio: quello del presidente Sergio Mattarella, garante supremo della Costituzione e dunque anche del potere giudiziario”. Dal troppo silenzio alle troppe esternazioni: “Ma forse è meglio così: l’ultima volta che ha aperto bocca è stato per elogiare un ex premier pregiudicato per corruzione e finanziamento illecito che, dopo aver vilipeso la Giustizia del suo
L’ intera Rassegna dei Premi Attila dal 2004 (pagine 138) è disponibile a chi ne fa richiesta.