Sconfiggere l’ideologia maschilista, il sistema di potere maschile.

MANIFESTAZIONE MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE “ONE BILLION RISING” IL 14 FEBBRAIO. Il manifesto: “La violenza degli uomini, l’ideologia maschilista, il sistema di potere maschile, sono la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.
Non si può costruire la pace, non si può realizzare una società responsabile e solidale, non si può liberare ogni essere umano e l’umanità intera, non si può realizzare il bene comune dell’umanità e garantire la salvaguardia dell’intero mondo vivente, se non si sconfigge la violenza degli uomini, l’ideologia maschilista, il sistema di potere maschile.
Contrastiamo la violenza degli uomini, l’ideologia maschilista, il sistema di potere maschile; e con la lotta nonviolenta che a tutte le violenze si oppone costruiamo un mondo di giustizia e libertà, di responsabilità e solidarietà in cui siano rispettati tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sosteniamo il movimento delle donne nella lotta per la liberazione dell’umanità intera”.

Politici, stop patteggiamenti con Solvay sulla pelle della gente.

“I Comitati e le Associazioni invitano la Procura di Alessandria a non intraprendere procedimento di patteggiamento con Solvay/ Syensqo inteso a favorire in senso premiale all’imputato di chiudere anticipatamente senza dibattimento la vicenda penale relativa al disastro eco sanitario dello stabilimento di Spinetta Marengo.”
“I Comitati e le Associazioni diffidano le Istituzioni locali e nazionali (Comune, Regione, Ministero ecc.) di proseguire tavoli di trattative intesi a favorire tale patteggiamento che affievolisce i reiterati reati penali e civili di contaminazione ambientale e non riconosce alle Vittime, persone fisiche morte o ammalate, i reali risarcimenti rapportati ai danni individualmente subìti”.
“I Comitati e le Associazioni, a discrimine di ogni ipotesi di patteggiamento,  pongono  irrinunciabilmente al primo posto l’immediata interruzione della condotta di contaminazione che continua a perdurare, cioè pongono l’arresto della produzione e dell’utilizzo delle sostanze tossiche e cancerogene: con l’azzeramento delle emissioni in aria, nel sottosuolo ed in falda e col procedere contestualmente -a carico dell’azienda- ad una reale e completa bonifica dell’inquinamento fino ad oggi generato”.
Su questi tre imperativi etici e politici -in primis fermare Solvay- hanno concordato i gruppi locali dei Comitati e delle Associazioni di Alessandria, impegnandosi ciascuno ad articolare all’opinione pubblica prese di posizione forti e inequivocabili nei confronti delle Istituzioni, in grado di mobilitare la popolazione e fare blocco sulla  Procura.
Così, hanno proceduto con comunicati stampa Legambiente (clicca qui) e Movimento di lotta per la salute Maccacaro (clicca qui). Così, proseguiranno le prese di posizione di  WWF, Comitato Stop Solvay, Medicina democratica, Vivere in Fraschetta, GreenpeaceAnemos eccetera. Aspettando i Sindacati e i Partiti.

Le parti civili a cui Solvay propone di vendere la salute della popolazione.

La Solvay (Syensqo) ha ottenuto dal GUP di Alessandria il rinvio dell’udienza di sei mesi allo scopo di addivenire ad un patteggiamento premiale con la Procura della Repubblica, ovvero di chiudere anticipatamente senza dibattimento la vicenda penale relativa al disastro eco sanitario dello stabilimento di Spinetta Marengo. Allo scopo, i sei mesi servono alla Solvay per concludere trattative con le Parti civili: affinchè le stesse esprimano eventuale assenso alla Procura della Repubblica.
I nodi da sciogliere con le Parti civili riguardano minimamente le PARTI CIVILI FISICHE. Queste persone, infatti, sono un paio di centinaia ammesse con discriminazione al processo: non si giustifica perché alla stregua non siano ammesse le decine di migliaia di alessandrini, magari Vittime di malattie e morti. Ebbene, Solvay reputa che queste persone, scontando che non hanno nessuna fiducia nella Giustizia, si accontenteranno dell’elemosina di poche migliaia di euro, mentre  le parcelle degli avvocati sarebbero una cuccagna.
I nodi da sciogliere riguardano invece le parti civili istituzionali: Governo, Regione e Comune.
IL GOVERNO 
Un Tribunale (anche in questo processo bis) potrebbe (finalmente) condannare Solvay a risarcire allo Stato i miliardi di euro di reiterati danni ambientali e sanitari inferti al territorio, ovvero la Bonifica. Invece, con un patteggiamento che dà un colpo di spugna al Processo, altro che enormità miliardarie: Solvay se la può cavare simbolicamente con un “dono” di poche centinaia di milioni. E continuare a produrre indisturbata: perché -è inteso- nel frattempo questo Governo, con la sua maggioranza, è ancor meno indicato dei precedenti a varare una Legge  che metta al bando i Pfas in Italia e dunque Solvay di Spinetta, che è l’unica che li produce. In Parlamento la Lobby dei Pfas è onnipotente.
LA REGIONE PIEMONTE
Strozzando il processo, il patteggiamento serve a Solvay per evitare  condanne miliardarie per danni di risanamento ambientale, cioè per bonifiche, e di costi sociali che la collettività è stata costretta (e sarà) a provvedere, cioè i costi delle strutture sanitarie per accertare e assistere i malati (e i morti). Solvay, con la trattativa in corso con la Regione Piemonte, conta  di cavarsela con poche centinaia di milioni.
La Regione, in cambio del placet alla Procura, intende  scrollarsi di dosso la pressione mediatica di Comitati e Associazioni che l’accusano da tempo immemorabile di omettere indagini ambientali e sanitarie. La Regione giustificherà il “dono” della Solvay proprio per il suo utilizzo a realizzare un monitoraggio della della popolazione. La Solvay è tranquilla perché -è inteso- il biomonitoraggio non sarà di massa, cioè né riferito all’intera provincia, né all’intera zona della Fraschetta, né all’intero comune di Alessandria. Insomma, ai prelievi del sangue non avranno diritto decine di migliaia di persone. La “zona rossa” sarà abilmente circoscritta: ieri a 29 residenti o lavoratori agricoli”, oggi a “135 maggiorenni residenti entro 500 metri dal polo chimico di Spinetta Marengo”, domani “estesa” a qualche altra decina di persone, dopodomani a qualche altra, dopodomani…; non ci sarà mai un domani prossimo e certo  per cui si possa parlare di monitoraggio di massa.
La Solvay è tranquilla. Il micro monitoraggio del sangue, e non anche delle urine,  è ulteriormente limitato: ai Pfas e non alla ventina di sostanze ancor più inquinanti (es. cromo esavalente),  e neppure sarà refertato  a tutti i Pfas: esclusi furbescamente proprio “i nuovi” (es. cC6O4 e ADV) che Solvay ora sta utilizzando. La Solvay è tranquilla: non ammetterà mai che il micro monitoraggio abbia valore probatorio, neppure indiziario, ben lungi da una indagine epidemiologica che le dimostri il nesso causa-effetto, meno che mai disposta a risarcire le Vittime ammalate e morte.
Il compito affidato all’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, autorevole esponente nazionale di Fratelli d’Italia, è quello di andare in giro per Alessandria, assecondato ovviamente dagli omologhi comunale e provinciale, a propagandare il biomonitoraggio rallentato e disinnescato e pomposamente ovvero ridicolmente definito “task force”, ad offuscarne e minimizzarne via via  i risultati, insomma  a fare da imbonitore presso quei Comitati che si prestino al gioco, a insultare invece quelli che  hanno definito  “omertoso” il suo operato. Si   vergogni lui piuttosto, che vende la salute della popolazione.
IL COMUNE DI ALESSANDRIA
Il sindaco è la massima autorità sanitaria sul territorio, e dunque il sindaco di Alessandria con una ordinanza sarebbe stato in grado di fermare le produzioni inquinanti della Solvay di Spinetta Marengo e salvaguardare la salute dei concittadini. Si sa perché non lo farà mai, palleggiandosi dietro la Regione e il Governo. Ad evitare il ripetersi di pubbliche accuse, perciò, un Patteggiamento gli sarebbe di sollievo. Anche perché stiamo parlando di soldi e il Comune non è che navighi in floride acque.
E c’è anche un’altra faccenda, che è stata accusata di mancanza di trasparenza dall’opposizione in Consiglio comunale. La Giunta ha autorizzato  l’acquisizione di un’area nella zona dell’ex zuccherificio, tra Alessandria e Spinetta, circa 20 mila metri quadrati (quasi tre campi da calcio), del valore fiscale di simbolici 34 mila euro. Se a caval donato (“generosamente” dalla società Valtidone) si guarda in bocca, la dentatura è marcia perché il sottosuolo dell’ex zuccherificio è impregnato all’inverosimile dei veleni (cromo esavalente ecc.)  della Solvay. Perché mai la Giunta ha acquisito un’area disastrata che il Comune non ha assolutamente i soldi per bonificare? Addirittura “per farne un centro studi dedicato alla bonifica ambientale dice il sindaco Giorgio Abonante? E i soldi dove li trova per “realizzare una nuova strada per collegare il futuro secondo ponte sul fiume Bormida”? A pensare male si fa peccato, ma il pensiero va alla trattativa con  Solvay. Sono tante le maniere per vendere la salute della gente.

Il programma di “Ammaliamo il mondo. La salute al primo posto?”

Sabato 22 febbraio 2025

Ore 10,30 – INTRODUZIONE AL CORSO – PERCHE’, PER CHI, COME

Mirta Da Pra Pocchiesa e Federica Pecoraro, coordinatrici di Casacomune

Ore 11.00 – ONDATE DI CALORE E DINTORNI. LE RICADUTE DELLA CRISI CLIMANTICA SULLA SALUTE

Letizia Proserpi, divulgatrice e socia ISDE

Ore 12.00 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE AMIANTO – IL CASO ETERNIT DI CASALE MONFERRATO Silvana Mossano, giornalista (online)

Ore 14.30 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE IL CASO PFAS

Vincenzo Cordiano, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente

Vitalia Murgia, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente

Ore 15.30 – INQUINANTI IN AGRICOLTURA. IL PESO DEL GLIFOSATO E DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI

Simona Savini, Campagna Agricoltura Greenpeace Italia (online) Comitato Gruppo Locale Torino

Ore 16.30 – NON LI VEDI MA LI RESPIRI. QUALI PROBLEMI PER I CENTRI URBANI

Beppe Piras, Comitato Torino respira

Ore 17,30 – Lavori di gruppo/Spazio di discussione/confronto tra i partecipanti (facoltativo e solo per iscritti in presenza che si prenotano)

Domenica 23 febbraio 2025

Ore 09.15 – SMALTIMENTO RIFIUTI E SOSTANZE TOSSICHE NELL’INDUSTRIA E ECOMAFIE TRA FALSE NOTIZIE E VERITA’

Antonio Pergolizzi, saggista e giornalista curatore del rapporto ecomafie di Legambiente (online)Ore 10.00 – LE CONSEGUENZE DEGLI INQUINANTI SULLA SALUTE UMANA

Antonino Frustaglia, Medico specializzato in Cardiologia, Gerontologia e Geriatria.

Ore 11.00 – CHE FARE? PROBLEMI E AZIONI POSSIBILI PER CAMBIARE ROTTA E GENERARE CAMBIAMENTO

Introduce Marica Di Pierri, Associazione a sud online

Comitato Mamme no PFAS

Movimento Lotta per la salute con Lino Balza

ISDE Piemonte

ARPA con Alberto Maffiotti Biologo-Dirigente del Dipartimento Arpa Piemonte Nord Ovest

Sapereambiente con Marco Fratoddi

Quindici le candidature al Premio Attila 2024. Votate.

Dopo quelle già pubblicate, Meloni, Tajani, Sangiuliano, Toti, Craxi, Mattarella, Zelens’kyj, Battistini, Vittorio Emanuele, Vannacci, sono pervenute ulteriori candidature:
 
Elon Musk, sta organizzando un colpo di stato internazionale non con carri armati nelle strade o milizie negli edifici governativi, ma con fogli di calcolo, ordini esecutivi e una rete di lealisti radicati nella burocrazia federale.
 
Carlo Nordio, sta sciorinando un razzismo viscerale che finora nessun Ministro della giustizia  aveva così chiaramente spiattellato.
 
Pina Picerno, visto che vuole la guerra, perchè non ci va lei in trincea in Ucraina? Invece di starsene con il culo al caldo a Bruxelles.
 
Matteo Renzi, lo stalker comico è, che fra le Europee e la Partita del Cuore era tornato al rango che gli compete: quello di pelo superfluo della politica; poi l’astuto abbraccio di Elly Schlein l’ha catapultato dal campo santo al campo largo. E lui, appena gli dai un dito, si prende pure il coso, vabbè ci siamo capiti.
 
Luigi Brugnaro, il sindaco che smanetta Venezia.
 

L’intera Rassegna dei Premi Attila dal 2004 (pagine 125) è disponibile a chi ne fa richiesta.