
La risoluzione del Parlamento europeo approvata qualche tempo fa a Strasburgo, che chiede di vietare all’interno dell’Unione i simboli nazisti e comunisti sovietici, rende chiaro il balzo all’indietro, culturale e politico, dell’intera Europa.
“La falce e il martello”. Un simbolo che non era, e non sarà in seguito, solo dell’Urss né tantomeno solo di Stalin: piuttosto, nato e cresciuto dall’Ottocento fino a oggi, nel corso di grandi battaglie di progresso, di giustizia, di libertà.
La svastica hitleriana. Che fu solo del dittatore tedesco e che accompagnò esclusivamente una dittatura violenta e folle, una guerra di aggressione e di conquista, l’annientamento ovunque fosse del popolo ebraico, lo scrigno di cultura, scienza e arte più prezioso in Occidente.
Equiparare questi due simboli non è solo un’idiozia politica, un revisionismo spinto dalle temperie malefiche dell’oggi; piuttosto è una dimostrazione d’ignoranza e falsificazione totale della storia. Anzi, è la cancellazione della storia in sé. Clicca qui Goffredo Bettini.