
Solo allora potrete dimenticarci.

Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Nel 2005 “La Rete ambientalista, il coordinamento provinciale dei comitati e delle associazioni alessandrine”, istituì il “Premio Attila Alessandria 2004” da attribuirsi “alla personalità che a livello locale si è particolarmente distinta a danno dell’ambiente e della salute”. Le votazioni si celebrarono durante le ricorrenti assemblee popolari e tramite “gli oltre 500 indirizzi e-mail che compongono la nostra rete telematica” (scrivemmo orgogliosamente).
Oggi, a venti anni di distanza, ci rivolgiamo in Rete a 42.000 persone. Nel frattempo, il Premio ha assunto una dimensione nazionale, con (inopportuna) tendenza a passare i confini. Insomma, il Premio Attila è, nel suo genere, la più alta onorificenza italiana… dopo il Festival di Sanremo. Vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori che nel corso dell’anno si sono particolarmente distinti a danno dell’ambiente, della salute e della pace (“pacce” come la pronuncia papa Francesco: l’unico che ha piena dignità sul tema). L’ intera Rassegna dei Premi Attila (pagine 125) è disponibile a chi ne fa richiesta:
Avviamo dunque le votazioni per il PREMIO ATTILA 2024: che si concluderanno tradizionalmente il 28 febbraio. Cominciate dunque a inviarci le candidature, possibilmente corredate dalla motivazioni (argute, probabilmente).
Il 22 e 23 febbraio 2025 si terrà il corso di formazione “AMMALIAMO IL MONDO – La salute al primo posto?” L’evento può essere seguito on line in diretta live o vissuto in presenza, presso la Fabbrica delle “e” a Torino, in corso Trapani 91/b.
Come primo evento dell’anno abbiamo pensato di fare un corso che riguarda la nostra salute: vogliamo quindi riflettere sulle connessioni tra ambiente e salute, sulle ricadute della crisi climatica e l’uso degli inquinanti. Parleremo di diritti calpestati e di quelli ri-conosciuti dopo anni di battaglie, soprattutto da parte di gruppi, associazioni, ong. La parte finale sarà dedicata al “che fare”: modi e metodi per far fronte ai continui attacchi alla salute nostra e del pianeta di cui facciamo parte. Accanto all’approfondimento, con specialisti del settore, verrà dato spazio al racconto di esperienze significative in atto e al ruolo degli attivisti. Si ragionerà su dati, nazionali ed internazionali, su strategie operative e sulla legislazione in atto in materia e sulle modifiche che andrebbero apportate.
Interverranno relatori di indiscussa professionalità e competenza del mondo medico e scientifico, giornalisti e rappresentanti di organizzazioni da sempre in prima linea su queste tematiche: Legambiente, Sapereambiente, Libera, Gruppo Abele, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, Torino Respira, Premio Luisa Minazzi, Movimento di Lotta per la Salute G. Maccacaro.
Contatti: tel 342.3850062; mail casacomune.laudatoqui@gmail.com; www.casacomuneaps.org
Sabato 22 febbraio 2025
Ore 10,30 – INTRODUZIONE AL CORSO – PERCHE’, PER CHI, COME
Mirta Da Pra Pocchiesa e Federica Pecoraro, coordinatrici di Casacomune
Ore 11.00 – ONDATE DI CALORE E DINTORNI. LE RICADUTE DELLA CRISI CLIMANTICA SULLA SALUTE
Letizia Proserpi, divulgatrice e socia ISDE
Ore 12.00 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE AMIANTO – IL CASO ETERNIT DI CASALE MONFERRATO Silvana Mossano, giornalista (online)
Ore 14.30 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE IL CASO PFAS
Vincenzo Cordiano, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
Vitalia Murgia, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
Ore 15.30 – INQUINANTI IN AGRICOLTURA. IL PESO DEL GLIFOSATO E DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
Simona Savini, Campagna Agricoltura Greenpeace Italia (online) Comitato Gruppo Locale Torino
Ore 16.30 – NON LI VEDI MA LI RESPIRI. QUALI PROBLEMI PER I CENTRI URBANI
Beppe Piras, Comitato Torino respira
Ore 17,30 – Lavori di gruppo/Spazio di discussione/confronto tra i partecipanti (facoltativo e solo per iscritti in presenza che si prenotano)
Domenica 23 febbraio 2025
Ore 09.15 – SMALTIMENTO RIFIUTI E SOSTANZE TOSSICHE NELL’INDUSTRIA E ECOMAFIE TRA FALSE NOTIZIE E VERITA’
Antonio Pergolizzi, saggista e giornalista curatore del rapporto ecomafie di Legambiente (online)Ore 10.00 – LE CONSEGUENZE DEGLI INQUINANTI SULLA SALUTE UMANA
Antonino Frustaglia, Medico specializzato in Cardiologia, Gerontologia e Geriatria.
Ore 11.00 – CHE FARE? PROBLEMI E AZIONI POSSIBILI PER CAMBIARE ROTTA E GENERARE CAMBIAMENTO
Introduce Marica Di Pierri, Associazione a sud online
Comitato Mamme no PFAS
Movimento Lotta per la salute con Lino Balza
ISDE Piemonte
ARPA con Alberto Maffiotti Biologo-Dirigente del Dipartimento Arpa Piemonte Nord Ovest
Sapereambiente con Marco Fratoddi
Sfogliate il libro delle nefandezze umane. Alla pagina dell’anno 1619, mese di agosto, troverete l’immagine di schiavi denudati e incatenati in fila per entrare nella stiva della nave Sao Joao Baptista e poi della White Lion, i bastimenti negrieri che dalle spiagge dell’Angola portavano i primi 33 schiavi a Jamestown, Virginia. Quello era il viaggio di andata. E ora confrontate quella immagine, dipinta 406 anni fa, con la fotografia rilasciata dalla Casa Bianca del 47° presidente Donald Trump, intitolata “Deportazione!”, dove la scena è clamorosamente capovolta, ci sono una trentina di disgraziati in fila indiana e in catene, come si addice agli schiavi, che stanno salendo dentro la stiva dell’aereo da trasporto militare per essere espulsi, buttati via, come si fa con gli avanzi di un pranzo durato 4 secoli. Uomini in divisa e armati di fucile mitragliatore controllano la partenza degli schiavi rinominati “clandestini”, proprio come quattro secoli fa i trafficanti bianchi, armati di mazze e spade controllavano gli arrivi dei “selvaggi” appena razziati dai villaggi africani. Dopo quei 33 schiavi in America ne sono arrivati tra i 9 e i 15 milioni, nessuno è in grado di conteggiare uomini e donne che valevano qualcosa in vita e nulla da morti. Hanno lavorato nei campi prima della canna da zucchero poi in quelli di cotone a costo zero, se si esclude il cibo per il sostentamento delle braccia. Generando una formidabile ricchezza nell’America dei pellegrini bianchi che di genocidio in genocidio, sgomberarono le terre dell’oro e della frontiera. Fino a decollare verso i fasti economici della Rivoluzione industriale proprio come i cugini dell’impero britannico che prelevavano schiavi dall’Africa all’Oriente. L’abbiamo chiamato progresso, ce ne vantiamo, convinti come siamo che la crudeltà servita ieri e rinnovata oggi, resterà per sempre nel conto dei debiti sospesi. (Pino Corrias)
Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poichè accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso; tale quindi, che si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine “Campo di annientamento”…
Clicca qui Primo Levi.
Fino ad allora recuperata da fonti scritte e orali, dal 1970 Lino Balza si è assunto il compito ufficiale di scrivere in prima persona la storia del territorio attorno al polo chimico di Spinetta Marengo, ovvero la storia del movimento operaio alessandrino attraverso la lente di ingrandimento della fabbrica Montedison-Solvay, ovvero vista dal basso la storia italiana dell’ascesa e della caduta del Movimento operaio e dei Movimenti eco pacifisti.
Il presidente fascista argentino Milei a Davos: “Non mi sento solo, con me Trump, Musk, Meloni”.
Il Sessantotto realizzò una rivoluzione dentro il vecchio sindacato, a cominciare dalle fabbriche, a cominciare dalla Montecatini Edison, che ben presto diventerà un modello in tutto il territorio. Nel novembre ’69, la Commissione Interna e le RSA (Responsabili Sindacali Aziendali) sono ancora le organizzazioni sindacali ufficiali, quando, invece, sul campo si afferma il “Comitato di agitazione: non riconosciuto, clandestino, così si descrivono i protagonisti…
Rubrica a cura di Mattia Servettini.
Una nuova analisi, pubblicata in esclusiva dal Guardian, ha rivelato che le fonti d’acqua potabile in tutto il Regno Unito sono contaminate dai Pfas. Le più alte concentrazioni sono state rilevate in aree che ospitano grandi aree industriali (Ucelby e Barrow nel Lincolnshire) e vicino alle basi militari RAF (nel West Suffolk e nel Norfolk). Un rapporto dell’Environmental Agency ha dichiarato che potrebbero esserci fino a 10.000 siti contaminati: anche in Inghilterra le principali fonti di inquinamento sono le industrie chimiche, i siti militari, gli aeroporti, gli impianti di trattamento delle acque reflue, aziende produttrici di carta, pelle, tessuti e siti di smaltimento dei rifiuti, fanghi di depurazione sparsi su terreni ad uso agricolo. L’associazione di categoria Water UK chiede di “vietare i PFAS e sviluppare un piano nazionale per rimuoverli dall’ambiente, che dovrebbe essere pagato dai produttori”.
Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea le “Linee guida tecniche sui metodi d’analisi per il monitoraggio delle sostanze per- e polifluoro alchiliche (PFAS) nelle acque destinate al consumo umano”. Nel documento si legge che “si rileva in tutta l’UE la crescita del numero di casi di alta concentrazione di PFAS nell’acqua dolce, compresa l’acqua potabile”, per questo la Commissione, con queste nuove linee guida, vuole imprimere un’accelerazione al monitoraggio dei PFAS con criteri omogenei nell’ambito dell’Unione Europea, in base a quanto stabilito dalla direttiva (UE) 2020/2184, recepita in Italia con il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18). Clicca qui.
Sono passati più di vent’anni da quando, già licenziato e riassunto di nuovo dal pretore, stavo facendo campagna in Italia contro l’uso delle ormai famose “padelle antiaderenti” ai cibi, antiaderenti grazie al miracoloso Teflon prodotto dalla Solvay di Spinetta Marengo (AL), azienda di cui ero dipendente. Eppure vedo ancora oggi esposte nei negozi padelle antiaderenti senza il marchio “Pfas free”, e malgrado che nel frattempo la cancerogenicità del PFOA sia ormai scientificamente assodata e allertata. E malgrado che siano tranquillamente disponibili pentole e padelle in acciaio inox, ghisa, titanio, vetro e ceramica certificata. C’è da trasecolare, infine, a pensare in chissà quante cucine si stiano cuocendo Pfas a oltre 260 gradi addirittura in padelle consumate e graffiate. D’altronde nessuna legge vieta alla Solvay la produzione di Pfas “forever chemicals” e in suo uso in una infinità di prodotti agricoli, alimentari, industriali, chimici, farmaceutici ecc.
Clicca qui il Report a cura di Carlo Soricelli. Tutti dati sono scandalosi, per le donne, gli stranieri, gli autotrasportatori ecc. Fra tutti, è incredibile la strage di anziani che muoiono lavorando: sono oltre il 30% degli ultrasessantenni e di questi sempre sui luoghi di lavoro 157 hanno addirittura più di 70 anni. E’ davvero incredibile non fare nessuna distinzione sull’età per andare in pensione tra chi svolge un lavoro pericoloso e chi no.
Sempre migliori le notizie per i fabbricanti di armi in tutto il mondo. Nel 2024, le fabbriche per il terzo anno consecutivo, hanno marciato a pieno ritmo. Dal 2025, con Donald Trump, la corsa al riarmo sarà ancora più forsennata, specie in Europa. Trump vuole infatti che i paesi Nato aumentino la spesa militare al 5% del Pil. Per l’Italia, ferma all’1,5%, vorrebbe dire spendere 50 miliardi in più all’anno, rispetto a una spesa che per l’anno prossimo è fissata in 32,2 miliardi, un nuovo record peraltro. Ottime prospettive dunque anche per Fincantieri, Avio e Leonardo. Quest’ultima appena in undicesima posizione nella classifica (clicca qui) del settore che mostra che le cinque più grandi del mondo sono tutte statunitense: Lockheed Martin, Rtx-Raytheon, Northrop Grumman, General Dynamics e Boeing. Per le famiglie, rincaro ovviamente per le tariffe energetiche, bollette luce e gas, code negli ospedali, calcinacci nelle scuole…