Boicottaggio natalizio alla Carrefour.

Si è tenuta la giornata nazionale di boicottaggio a Carrefour, un’iniziativa lanciata da BDS Italia* per denunciare le complicità di Carrefour con il genocidio in corso a Gaza e il sistema di apartheid israeliano. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione affinché Carrefour interrompa collaborazioni con aziende coinvolte nella colonizzazione illegale israeliana.
 
Carrefour è accusata di complicità attraverso partnership con aziende israeliane come Electra Consumer Products e Yenot Bitan, entrambe coinvolte nella colonizzazione illegale. Una filiale Carrefour risulta aperta a Modi’in-Maccabim-Re’ut, una colonia illegale secondo il diritto internazionale. Inoltre, a maggio 2023, Carrefour ha stretto collaborazioni con sei start-up israeliane che operano nei settori dell’intelligenza artificiale e della cybersecurity. Non solo: l’azienda è accusata di sostenere l’esercito israeliano fornendo gratuitamente razioni alimentari, aggravando il genocidio in corso a Gaza.
* BDS Italia – sezione italiana per il movimento a guida palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele.
 

Un utile regalo di natale.

La Regione Lombardia, molto previdente, ha disposto 30 microdepositi sul territorio regionale dedicati allo stoccaggio di Ioduro di potassio, quale “antidoto da distribuire alla popolazione”: lo iodio, infatti, assiste il funzionamento della tiroide nel caso di esposizione alle radiazioni nucleari. La delibera è, appunto,  “in considerazione delle crescenti preoccupazioni per il potenziale rilascio di sostanze radioattive causate dagli scontri in Ucraina”. Per un bresciano, infatti, è evidente la connessione tra un attacco missilistico russo e il grande deposito di bombe nucleari americane a Ghedi – in provincia – da poco ammodernate e rese aviotrasportabili. Ma anche altre Regioni dovrebbero attrezzarsi in tal senso.

Non sappia la mano destra…

Il direttore Stefano Colosio alla celebrazione della beneficenza.
L’ufficio Pubbliche Relazioni di Solvay Syensqo ha informato i giornali che in occasione del Natale ha donato alla mensa dei poveri di Casa San Francesco di Alessandria mille chili di derrate alimentari a lunga conservazione e un bonifico di 3.100 euro.
 
Ad analoga trasgressione al precetto evangelico (Matteo 6:3 “Ma quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra”) la multinazionale belga è disponibile per una “donazione” ad alcune Vittime decedute o ammalate, costituendi Parti Civili al procedimento penale per il disastro eco sanitario dello stabilimento di Spinetta Marengo. La condizione è che la Procura, tramite patteggiamento premiale, rinunci alla celebrazione del processo secondo gli iniziali capi di imputazione e relative pene e risarcimenti. Ovvero la “donazione” impedirebbe ai lavoratori e cittadini danneggiati di costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere, almeno in quella sede, il risarcimento dei danni subiti e derivanti dal reato commesso.