Travaglio è un grande opinionista, e per lui anche la matematica è un’opinione. Gli attivisti M5S erano rimasti in 90mila: l’altra metà era stata esclusa come avente diritto, ovvero si era auto esclusa. Di questi 90mila attivisti, 60mila hanno votato, 30mila no: si sono auto esclusi. Dei 60mila: 45mila si sono chiaramente espressi a favore di Conte e -negandogli il titolo di garante- contro Grillo. La base, conclude Travaglio, decreta vincitore Conte. Ebbene. 180mila diviso due fa 90mila; 90mila diviso due fa 45mila. Non è una grande base. Tradotta in numeri elettorali. 30% voti diviso 2 uguale 15%. 15% diviso 2 uguale 7,5%. Questa è la base elettorale di Conte. Quella di Conte (osannata da Travaglio) è una vittoria di Pirro. Non di Pirlo, come è stato ironizzato: perché Conte si è appropriato di una eredità altrui. Un partitino: piccola parte di un grande movimento. Ma per un nullatenente è un bel gruzzolo. Così è per i sopravissuti “ex signori nessuno” che riusciranno per un po’ a conservare le poltrone. Per quanto riguarda Travaglio: chi si accontenta gode, ma evitando di esultare come dalla vetta raggiunta del K2. Per quanto attiene quello che a noi riguarda, cioè ai Movimenti Ecopacifisti: era e resta un brutto momento storico.