La soluzione sarebbe nelle mani di Israele, «La salvezza viene dai Giudei» (Vangelo Giovanni 4,5-42), ad avvalorare la predizione di Gesù Cristo, ovvero questa tragedia non investe direttamente solo i due popoli in lotta, né è solo un evento di portata locale, ma investe tutti i popoli e gli Stati ed ha una portata di carattere mondiale?
Raniero La Valle ha scritto una “Lettera ai nostri contemporanei del popolo ebraico della diaspora”, che sta raccogliendo importanti adesioni, (clicca qui il testo completo).
Sgomenti per «il livello estremo cui è giunta la distruzione della popolazione e del territorio di Gaza, nonché la caccia ai palestinesi considerati indocili o terroristi, sia in Cisgiordania che in Libano e in Iran, con grave rischio per la stessa pace mondiale»; sgomenti «per la acquiescenza del mondo di fronte a questa tragedia e per la nostra impotenza a fare alcunché per mettervi fine», «sentiamo fortemente» però che «non ci è consentita né la rassegnazione né l’indifferenza dinanzi alla passione palestinese, né possiamo ignorare il dramma che vive la stessa popolazione di Israele, una gran parte della quale vorrebbe sottrarsi alla complicità con le politiche genocide del proprio governo, mentre lo stesso popolo ebreo della Diaspora è coinvolto in una contraddizione che lo mette a rischio nel suo rapporto con le nazioni in cui vive». Detto più brutalmente: il popolo israeliano è il più odiato, aumenta ovunque l’antisionismo.
Per condividere la lettera e firmarla, si può scrivere all’indirizzo mail notizieda@ chiesadituttichiesadeipoveri. it.