I cittadini di Alessandria fanno a proprie spese le analisi Pfas del sangue.

La Regione Piemonte, inveterata complice di Solvay, si è sempre rifiutata di sottoporre a monitoraggio di massa la popolazione della provincia alessandrina. E così, come già nel 2022 tramite l’Università di Liegi per gli abitanti del capoluogo Alessandria e del sobborgo di Spinetta Marengo, altri cittadini hanno dovuto rivolgersi a proprie spese all’Università tedesca di Aquisgrana. Questi ultimi risultati delle analisi del sangue degli abitanti della Fraschetta dimostrano una situazione di contaminazione PFAS del territorio estesa e grave, riscontrata nei paesi di: Spinetta Marengo, Castelceriolo, Lobbi, Cascinagrossa e Litta Parodi. Ebbene, oltre alla presenza del cancerogeno PFOA nel sangue di TUTTI i 36 cittadini esaminati, ha impressionato (nella trasmissione televisiva “Presa diretta)” la presenza dell’ADV -anche nell’aria- riscontrata dall’Arpa: solo dal 2022-2024 benchè da Lino Balza denunciata negli esposti dal 2009 in avanti!
 
Nel monitoraggio organizzato da Ànemos, ComitatoStopSolvay e Grennpeace, dunque, un residente su due campionati comprende anche ADV nel sangue, cioè per la somma di Pfas si ritrova nella fascia sanitaria più a rischio: oltre 20 μg/L. Record per il soggetto affetto da tumore di natura endocrina. Diverse sono le mamme che hanno scoperto che non solo loro avevano cancerogeni nel sangue ma anche i loro figli e con valori più alti. D’altronde Greenpeace ha analizzato un campione di acqua da una fontanella di via san Giacomo di Alessandria e ha trovato concentrazioni di 60 ng/L di Pfas, di cui 20 ng/L di Pfoa, cancerogeno.
 
Di fronte a questi ennesimi risultati, il sindaco di Alessandria emetterà (come di recente in Belgio per la 3M) ordinanza di chiusura degli impianti inquinanti, oppure offrirà, a braccetto dell’assessore regionale, agli ambientalisti l’ennesimo tavolo di confronto… ma ribattezzato task force?