1) Nazionalizzare e mantenere pubblici tutti i servizi necessari e strategici. (A tacere Sanità e Scuole, esempio: ENI, Poste, Demanio statale). Meloni ha già privatizzato, svenduto 3 miliardi di quote Eni: i nuovi azionisti si spartiranno i dividendi dell’azienda che potevano restare nelle casse dello Stato. Accadrà la medesima cosa con Poste. D’altronde, negli ultimi dieci anni i miliardari nel mondo hanno raddoppiato i propri patrimoni.
2) Tassare i ricchi. Tassare i grandi patrimoni. Nella Borsa italiana i primi dieci nella classifica dei più ricchi possiedono un patrimonio azionario di 110 miliardi di euro che viene tassato solo quando genera plusvalenze (lo 0,3 % delle entrate erariali). Lo 0,1% più ricco che ha patrimoni netti superiori ai 5,4 milioni di euro paga tasse di successione che insultano la progressività e la giustizia sociale degli italiani (ospedali, tribunali, scuole, carceri, case popolari ecc.). In Italia il 70% dell’evasione fiscale negli anni, circa 800 miliardi, riguarda l’1,3% dei contribuenti più ricchi che hanno debiti fiscali che ammontano a oltre 500 milioni di euro.
La proprietà è furto? sarebbe un programma comunista? In quale partito è abbozzato un tale programma? Al massimo, si sente una voce (Riccardo Ricciardi M5S) che parla nel deserto. Insomma, Karl o Groucho?