ENI e Regione Calabria vogliono condannare Crotone a “terra dei veleni”.

Secondo il Comitato “Fuori i veleni – Crotone vuole vivere”, dopo quanto approvato dal Consiglio regionale della Calabria, “nel territorio di Crotone sono possibili discariche di scopo: operazioni di profitto dannose e nocive per la salute dei cittadini”. Prospettata come soluzione ai problemi della bonifica del Sin: “una discarica, a dire del commissario, sarebbe realizzata a totale carico di Eni. Bontà sua! È evidente che Eni, in tal caso, a fronte di risparmi miliardari determinati dal mancato spostamento dei veleni fuori da Crotone e dalla Calabria, sarebbe ben lieta di farsi carico (si fa per dire) di cotal sacrificio”.
 
Un ostacolo a questo disegno di Eni Rewind sarebbe il Paur (Piano autorizzativo unico regionale) assunto dalla Regione il 2 agosto 2019, che impone a Eni una reale bonifica del Sin, obbligandola a portare i rifiuti speciali pericolosi (veleni e sostanze radioattive) fuori dalla Calabria. Insomma Eni starebbe cercando di bypassare gli impegni presi per risparmiare e lasciare i rifiuti pericolosi, tossici e radioattivi in Calabria, mentre dalle istituzioni arrivano sostanziali “aperture” a questo tentativo avere mani libere e imporre il proprio piano di bonifica. Per questo disegno, è utilizzabile il  Piano Regionale dei Rifiuti approvato lo scorso 12 marzo 2024: “concepito come un abito su misura per spalancare le porte ad operazioni di falsa bonifica con lauti profitti sulla pelle dei cittadini esposti a elevato rischio di patologie oncologiche e degenerative”.