Disertori e renitenti: testimonianze dall’Ucraina.

Disertori italiani della grande guerra

PeaceLink ha deciso di dare voce a questi uomini, raccogliendo le loro testimonianze e i loro video sulla piattaforma Sociale.network. Un gesto importante per far conoscere al mondo le ragioni che spingono tanti giovani a ribellarsi a un conflitto che considerano ingiusto e inutile.

Vuoi vedere, ascoltare e leggere le loro storie? Clicca qui.

Riceviamo dalla Palestina “zeitun.info”.

 
 
 
 
 
 

Ma quale deriva autoritaria, è democrazia senza conflitto.

La trama, del disegno di legge sulla sicurezza pubblica in approvazione, è sempre la stessa: punire il nemico, ovvero  reprimere dissenzienti, poveri, migranti;  sviare e occultare la responsabilità delle diseguaglianze sociali, della guerra, della devastazione climatica. Esempi.
 
Per “l’occupazione di immobili e terreni” è previsto un nuovo reato: «occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui» (con reclusione da due a sette anni), e ad essere punito è anche «chiunque si intromette o coopera nell’occupazione dell’immobile».
 
L’aggravante relativa ai reati di «violenza o minaccia a pubblico ufficiale e resistenza a pubblico ufficiale» si arricchisce  con riferimento specifico al suo esercizio «al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica»: oggi Tav, domani ponte di Messina.
 
La tutela privilegiata per gli operatori di polizia si estende alle lesioni anche lievi o lievissime, come avviene quando agenti in tenuta antisommossa  fronteggiano studenti a mani nude.
 
Viene introdotto il delitto di rivolta penitenziaria, che comprende la resistenza «anche passiva», reato da estendere  in prospettiva alla disobbedienza civile  degli eco-attivisti, detti ecovandali.
 
Per i quali, ma anche per reprimere presidi e cortei spontanei fuori da fabbriche e scuole, il blocco stradale o ferroviario «con il proprio corpo» diviene illecito penale con l’aggravante appunto che il fatto è commesso da più persone:  reclusione da sei mesi a due anni.
 
Per i migranti non può mancare l’ampliamento dell’ambito di applicazione del daspo urbano (ordine di allontanamento).

L’Escherichia Coli sopravvive ai Pfas.

Secondo le analisi del laboratorio tedesco DVGW-Technologiezentrum Wasser di Karlsruhe, il fiume di Parigi, in cui si nuoterà alle Olimpiadi, ha un’alta concentrazione di acido trifluoroacetico (TFA), usato per pesticidi e refrigerazioni, una tra le sostanze note collettivamente come PFAS tossici e cancerogeni:  poco lontano dalla cattedrale di Notre-Dame 2,9 microgrammi per litro (un microgrammo è un milionesimo di grammo), mentre  0,5 è già indicato come limite massimo per la Cee. Jacob de Boer, tossicologo della Vrije Universiteit di Amsterdam e Ian Cousins, professore di chimica ambientale dell’ Università di Stoccolma, sconsigliano: «Non raccomanderei di nuotarci regolarmente».
 
In Francia sono stati investiti quasi 1,5 miliardi di euro per risanare le acque della Senna in modo da renderla balneabile per le Olimpiadi di quest’anno e, dal 2025, per chiunque ci voglia nuotare. L’obiettivo degli interventi è abbattere la presenza di batteri legati allo smaltimento delle acque reflue, quelli appartenenti ai generi Escherichia ed Enterococcus. Non agiscono invece sui Pfas, chiamati “forever chemicals”, “inquinanti perenni”: uno studio del 2016 ha stimato che ai reni umani servano dai 10 ai 56 anni per eliminare i PFAS più persistenti.