Niente vacanza per quella donna ipovedente, che “potrebbe rallentare il gruppo”.

Un’insegnante ipovedente prenota per trascorrere una settimana di vacanza a Pugnochiuso, nel Parco Nazionale del Gargano (Foggia), ma l’agenzia di viaggi decide al posto suo che quel viaggio non è adatto a lei, dicendole che «rallenterebbe il gruppo e potrebbero esserci delle lamentele».
E’ importante ricordare che l’Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (Legge 18/09), nella quale è previsto uno specifico articolo (l’articolo 30) in tema di Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport, ivi inclusi i servizi turistici.

Fermare i pfas si può e si deve.

I Pfas sono stati trovati in tutte le Regioni in cui sono stati cercati. Ma la la maggioranza delle Regioni non effettua i controlli. Ma il Governo non mette al bando con una legge i Pfas. L’unico produttore di Pfas in Italia è Solvay di Spinetta Marengo, ma Sindaco di Alessandria e Regione Piemonte non lo fermano. Possiamo farlo dal basso con una azione inibitoria e risarcitoria.

La pace realismo di un’utopia.

Cresce di anno in anno la paura della catastrofe atomica e di anno in anno, dinanzi a tale prospettiva, si fa più serrato il confronto tra gli utopisti, secondo i quali è possibile, in ragione della stessa smisuratezza del pericolo, uscire una volta per sempre dalla civiltà della guerra, e i realisti, secondo i quali il bene della pace, anche oggi come sempre, può essere custodito solo dall’equilibrio delle forze in campo.
Il contrasto tra utopisti e realisti è antico quanto la cultura, ma ha cominciato a diventare acuto agli inizi dell’età moderna. (continua padre Ernesto Balducci.)
 
La questione di fondo che pone Balducci è  che se ci sarà una reazione all’altezza dell’estremo discrimine in cui siamo, essa non potrà essere più la proposta dei pacifismi tradizionali (umanistico, elitario, socialista), per preziosa che sia la loro eredità,  ma di un mutamento culturale. Inserendo i temi della rapina nord sud, della fame, dell’economia dello spreco, dell’ambiente, egualitarismo, bene comune, solidarietà… Per la prima volta l’utopia pace è diventata realistica, sia nel senso che essa è per la prima volta tecnicamente possibile, sia nel senso che essa è l’unica alternativa alla morte universale. Quel che le manca è, appunto, una cultura che sia al suo livello. 

Nè antifascista nè antisraeliano.

Segnalazione per il Premio Attila.
 
A partire dall’inchiesta dei giornalisti “infiltrati” di Fanpage sul movimento giovanile di Fratelli d’Italia, il  ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha risposto in Aula a un’interrogazione sulle iniziative per il contrasto ad ogni forma di apologia del nazifascismo e di propaganda dell’odio razziale, dell’omofobia e dell’antisemitismo, con volontà di giungere allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e violente.
 
Risposta: “Considero il contrasto all’antisemitismo, da qualsiasi parte espresso e con qualsiasi modalità effettuato, un dovere innanzitutto etico oltre che istituzionale, da mettere in pratica in ogni circostanza sia essa pubblica o privata. E a tale principio continuerà a ispirare il mio mandato da ministro dell’Interno”. “La vergognosa ostentazione di gestualità e simboli di totalitarismi che la storia ha condannato, da parte di esponenti del movimento giovanile di FdI “così come i ripetuti incendi di bandiere israeliane nel corso di manifestazioni di piazza, gli assalti alle brigate ebraiche del 25 aprile scorso; le circostanze in cui è stato impedito a giornalisti di origine ebraica di prendere la parola in occasione di eventi pubblici, sono solo alcuni degli episodi che denotano un trasversale e inaccettabile rigurgito dell’antisemitismo che va combattuto su ogni fronte”
 
 ha aggiunto, senza però soffermarsi sulle frasi razziste e apertamente nostalgiche nei confronti di nazismo e fascismo, pronunciate dai ragazzi di Gioventù Nazionale: sottovalutando volutamente gli atteggiamenti razzisti, antisemiti e apologetici del fascismo che permeano Gioventù Nazionale, minimizzando la pericolosità di quanto emerso dall’inchiesta di Fanpage , sostenendo sostanzialmente che le manifestazioni di critica e condanna delle politiche di Netanyahu rappresentano la pericolosità maggiore. 
 
 

E’ irresponsabile che le mamme cospargano i figli di creme solari con Pfas.

Lo ri-affermiamo senza mezzi termini. Soprattutto dopo la lettura sui giornali di “esperte” dermatologhe ancora ignoranti (si spera in buona fede) dell’esistenza  dei Pfas.
 
Ignoranti della tossicita e cancerogenità di  queste sostanze -eccezionalmente idrorepellenti e resistenti al calore- ben evidenziate dalla comunità scientifica: la loro esposizione è legata a disfunzioni tiroidee, cancro, infertilità eccetera.
 
Ignoranti che l’esposizione di Pfas avviene non solo per via respiratoria e alimentare, ma anche per contatto cutaneo.
 
Ignoranti che i Pfas non sono vietati (nemmeno il Pfoa) nel settore della cosmetica: creme solari, fard in polvere, detergenti per il viso ecc.
 
Ignoranti, infine, che è dimostrato (es. ultimo studio dell’istituto tedesco Bundesinstitut für Risikobewertung BfR) che anche una minima presenza di Pfas all’interno dei cosmetici e delle creme solari rappresenta comunque un rischio per la nostra salute, i più vulnerabili sono i bambini, poiché queste sostanze –indegradabili per decenni- sono in grado di penetrare sotto la pelle, aumentare i livelli di  PFAS nel sangue, e accumularsi negli organismi e danneggiarli irrimediabilmente.

Per un Parlamento di eletti.

Siamo un  gruppo di persone molto largo e trasversale che ha scommesso che riusciremo a convincere 500.000 persone escluse dalla democrazia, in una sola estate, a firmare per dei quesiti parzialmente abrogativi del Rosatellum, anche come “manifesto” per chiedere che questo sia l’ultimo parlamento formato da “nominati” invece che da “eletti”. Clicca qui.

A volte ritornano.

Fraterni saluti di Antonio Tajani  al convegno dell’Unione Monarchica Italiana.
Segnalata una  preferenza per il  Premio Attila. 
 
Antonio Tajani, erede del trono di Berlusconi, negli anni settanta fu vicesegretario del Fronte Monarchico Giovanile, ala junior dell’Unione Monarchica Italiana, la formazione politica vicina al ramo dei duchi di Aosta della famiglia di Savoia. Come già Vittorio Emanuele III, anche lui si esprime con comprensione nei confronti del Duce, come si può leggere qui sotto ai microfoni del programma radiofonico “La Zanzara”, in onda su Radio 24.
 
«Mussolini? Fino a quando non ha dichiarato guerra al mondo intero seguendo Hitler, fino a quando non s’è fatto promotore delle leggi razziali, a parte la vicenda drammatica di Matteotti, ha fatto delle cose positive per realizzare infrastrutture nel nostro Paese, poi le bonifiche». «Da un punto di vista di fatti concreti realizzati, non si può dire che non abbia realizzato nulla»; venti anni di fascismo all’ombra della monarchia non è poco, merita un di più.   

Da soli, dentro e fuori gli ospedali, le persone con gravi disabilità.

Le persone con disabilità grave di tipo cognitivo-relazionale e/o con deficit sensoriali e di comunicazione assolutamente non possono stare da sole in ospedale. Non abbiamo un protocollo nazionale che consenta la presenza del caregiver familiare in ospedale. Il personale ospedaliero non è formato per accogliere e trattare questi pazienti, non esistono stanze apposite, non sono previsti ausili di base come il sollevatore o le sponde ai letti, per tacere dei sistemi di sicurezza in sede di esami come le lastre o i prelievi del sangue. In alternativa alla spedalizzazione, perchè il paziente non è seguito a casa, con un progetto di vita come da Legge 162/98? Perché non esiste un team multidisciplinare di riferimento che sappia intervenire, evitando un ricovero in psichiatria, che è davvero una violazione dei diritti delle persone con disabilità nello spettro autistico? Perché non esiste un servizio sul territorio che affianchi il familiare, il genitore ormai anziano, con progetti, iniziative e assistenza domiciliare?  (continua…)

Dimezzati i crediti per la formazione dei docenti di sostegno.

Cosa diremmo di uno stabilimento balneare che, in mancanza di bagnini patentati, in base al principio del “meglio che nulla”, assumesse persone sprovviste di specifiche tecniche di salvataggio, salvo averne un’infarinatura acquisita frettolosamente? Il recente Decreto Legge sull’inclusione si muove in modo analogo: dimezzare i crediti per la formazione dei docenti di sostegno in un mondo in cui, al contrario, sono diventate sempre più complesse le problematiche inerenti alla condizione di disabilità, con la nascita di nuovi paradigmi concettuali di riferimento (continua…)

Aggiornamento del genocidio.

3 luglio 2024. Nel suo rapporto statistico quotidiano, il Ministero della Salute Palestinese  aggiorna lo sterminio di Gaza: nelle ultime 24 ore  Israele ha commesso 3 massacri contro famiglie nella Striscia di Gaza, provocando 28 morti  e 125 feriti arrivati​​negli ospedali nelle ultime 24 ore. Il bilancio del genocidio è salito a 37.953 morti  e 87.266 feriti dallo scorso 7 ottobre.

Acquistare creme e cosmetici solo con garanzia “Pfas free”.

I Pfas possono essere respirati o bevuti o mangiati, ma non solo. Infatti, l’indagine condotta dagli scienziati dell’Università di Birmingham, pubblicata su Environment International, conferma che i PFAS, tossici e cancerogeni, sono in grado di valicare la barriera cutanea, essere assorbiti attraverso la pelle umana e raggiungere il flusso ​sanguigno, penetrare negli organi umani dove si accumulano senza degradarsi mai, forever chemicals, e provocare le ormai ben note patologie (danneggiare la fertilità, compromettere la funzione epatica e quella immunitaria, oltre ad aumentare il rischio di diverse forme di tumore, ai reni, alla tiroide, ai testicoli, all’utero, alle ovaie, al seno, alla pelle eccetera).
 
Dunque è completamente sfatata la diceria che la proprietà idrorepellente di queste sostanze (ciò che permette loro di respingere l’acqua), dovuta alla presenza di molecole ionizzate, li rendesse anche incapaci di venir assorbiti dalla pelle. Peraltro l’assorbimento del C6O4 (brevetto Solvay) sarebbe maggiore del PFOA (messo al bando internazionale).
 
Il contatto cutaneo degli inquinanti eterni può avvenire tramite  gli indumenti (i famosi goretex) ma anche -allarme finora sottovalutato- tramite prodotti come smalti, shampoo, cosmetici, creme, articoli di largo consumo particolarmente usati per l’infanzia.

Molti si lamentano della nostra mailinglist.

ESEMPI:
“Chi inquina non paga “e “Speciale Pfas Solvay”.
In Italia è in atto un crimine ambientale e sanitario.
Grande Italia tra i 7 Grandi in guerra con la Russia.
Contro Forum G7.
Caro Travaglio, senza i Movimenti la Caporetto fu già nel 2020. https://groups.google.com/g/acqua-bene-comune-fano/c/wyFgNVByNwo
Segre e Meloni difendono Israele.
Dobbiamo provvedere direttamente noi al bando dei Pfas. https://groups.google.com/g/acqua-bene-comune-fano/c/dujABZAZY8E
Ragazzi, pronti ad andare a combattere in Ucraina?
 
Molti si lamentano: ciascun invio è troppo pesante di articoli, si può suddividerli in più invii, due o tre in settimana piuttosto che uno, sarebbero anche più tempestivi rispetto all’attualità del Sito. Facile a dirsi… e anche a farsi… se non avessimo un abbonamento limitato a un plafond di invii. Superato questo limite mensile, l’invio si blocca. Dunque, considerando che abbiamo 40mila utenti, la sottoscrizione non ci ha permesso un costo di abbonamento maggiore, magari con invii illimitati. Dispiace a tutti, a noi per primi che pur ci assoggetteremmo volentieri ad un maggior lavoro (volontario). Fortunatamente sono rari i “cancellami”, e l’alternativa di scremare i 40mila è troppo arbitraria. Perciò, accontentiamoci rivolgendosi con più frequenza al Sito.

Lo Stato italiano uccide gli italiani di Taranto.

Il caso dell’acciaieria Ilva di Taranto è veramente emblematico: l’Italia è  uno Stato europeo  che da anni viola gli obblighi europei  a tutela di ambiente e salute, e addirittura emana leggi nazionali proprio per eluderli. Nonostante numerose condanne in sede europea e i sequestri disposti dalla magistratura, infatti, il nostro paese si è inventato di tutto per consentire la prosecuzione della sua attività in cambio di promesse non mantenute e di termini non rispettati.
 
L’unica cosa certa è che l’Ilva uccide: nel rapporto del 2022 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, si legge che “l’acciaieria Ilva di Taranto, in Italia, ha compromesso la salute delle persone e violato i diritti umani per decenni scaricando enormi volumi di inquinamento atmosferico tossico. I residenti nelle vicinanze soffrono di livelli elevati di malattie respiratorie, malattie cardiache, cancro, disturbi neurologici debilitanti e mortalità prematura. Le attività di bonifica che avrebbero dovuto iniziare nel 2012 sono state posticipate al 2023, con l’introduzione da parte del Governo di appositi decreti legislativi che consentono all’impianto di continuare a funzionare. Nel 2019, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha concluso che l’inquinamento ambientale continuava, mettendo in pericolo la salute dei ricorrenti e, più in generale, quella dell’intera popolazione residente nelle aree a rischio”…. (Continua Gianfranco Amendola).

Taranto respira aria di speranza dopo la sentenza della Corte di Giustizia UE.

La storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea rappresenta un passo decisivo nella lotta contro l’inquinamento dell’#Ilva di Taranto, una lotta che rappresenta le nostre speranze per il futuro.
 
In prima linea in questa guerra di civiltà ci sono stati i Genitori Tarantini, cittadine e cittadini caparbi che con la loro tenacia e il loro dolore hanno saputo scuotere le coscienze e portare alla luce la drammatica realtà di una città strangolata dall’inquinamento. La loro perseveranza, il loro rifiuto di arrendersi di fronte a ostacoli e indifferenza, sono un esempio per tutti noi.
 
La massima autorità europea ha infatti sancito quello che ogni buon padre di famiglia avrebbe detto, ossia che di fronte a pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e per la salute umana, la produzione dell’Ilva di Taranto dovrà essere sospesa. 
 
Spetta al Tribunale di Milano valutare adesso se le autorizzazioni dall’azienda ricevute mettono in pericolo la salute pubblica e non è un caso che sia stato presentato in questi giorni uno studio di impatto sanitario aggiornato “post operam” (dopo l’attuazione delle prescrizioni ambientali dell’AIA) volto nuovamente a considerare accettabile il rischio alla luce delle novità introdotte dall’attuazione dell’AIA nel 2023. Anche su questo occorrerà lavorare per riportare l’evidenza scientifica al servizio della salute pubblica. Clicca qui.

Un libro sulla ribellione dal caporalato in Piemonte.

lI ibro “SCHIAVI MAI!” è stato scritto, da Antonio Olivieri insieme al ricercatore torinese Boris Pesce, sulle lotte dei braccianti nel Piemonte: scorre la storia, ancora non risolta, della clamorosa rivolta bracciantile di Castelnuovo Scrivia del 2012: una rivolta provocata dalla fame di diritti a cui furono costretti i lavoratori immigrati, forzati a sopportare le durissime condizioni di lavoro imposte da una rete di possidenti terrieri senza scrupoli. La ribellione dei braccianti, allora, rappresentò un atto d’accusa senza precedenti nei confronti di un sistema schiavile che, dai campi alla tavola, fu costretto a mostrarsi per ciò che era e, purtroppo, in molti casi è ancora. Tutti i proventi derivanti dalla vendita di questo libro, verranno destinati alla Cassa di Resistenza dei braccianti e solidali di Castelnuovo Scrivia, il cui numero del conto postepay è il seguente: 4023 6010 0092 2674. Per info: Antonio Olivieri  335 7564743   Mail: antonioolivieri@libero.it  Boris Pesce Mail: borispe@virgilio.it

Bloccato il porto in solidarietà con la Palestina.

Varchi del porto bloccati e traffico in tilt a Genova per la manifestazione pro Palestina indetta da varie sigle tra cui i portuali del Calp, l’assemblea contro la guerra, i sindacati Si.Cobas e Usb e varie altre associazioni. Per i manifestanti il porto di Genova è il transito “da dove passano massicciamente le armi che contribuiscono al massacro del popolo palestinese” per cui “bloccando il porto di Genova, simbolicamente blocchiamo la guerra nella sua configurazione logistica”. 

Torino: gli studenti per la Palestina bloccano gli ingressi del rettorato del politecnico.

Continua  a Torino la protesta di studentesse e studenti pro Palestina che hanno bloccato gli ingressi del rettorato del Politecnico, dove si sarebbe dovuto tenere il Consiglio di amministrazione dell’ateneo dopo le elezioni della scorsa settimana.

Dagli studenti e studentesse: “Stamattina alle 8:30 abbiamo bloccato gli ingressi alle sedi amministrative del Politecnico, in occasione della riunione del CDA dell’Ateneo prevista per la tarda mattinata di oggi. 

Questa azione avviene in risposta all’incrinarsi delle trattative che da un paio di settimane erano state intavolate tra una delegazione di senatori e un gruppo di student3 occupanti. Ieri durante il quarto incontro del tavolo di trattativa abbiamo assistito ad una drastica operazione ricattatoria nei nostri confronti. I senatori ci hanno minacciat3, dicendoci di dover per forza sottostare a tutte le loro condizioni per avere in cambio la convocazione di un Senato Accademico straordinario; senza nemmeno darci la certezza che in tale sede sarebbe passata la mozione riscritta da loro, contenente dei punti già molto al ribasso rispetto alle nostre richieste. Di fatto non è stata una trattativa, ma una richiesta impositiva di liberazione degli spazi, senza nessuna concessione concreta dalla loro parte.

Durante il blocco di oggi, in cui chiediamo ancora una volta in modo pacifico una presa di posizione chiara da parte del Politecnico riguardo al genocidio e un chiaro segnale verso demilitarizzazione dei proprio accordi di ricerca, è avvenuta ancora una volta una smisurata risposta repressiva, in cui uno studente isolato è stato aggredito da quattro guardie private, strattonato e schiacciato contro la porta mentre cercava di allontanarsi.

Nonostante il persistente silenzio istituzionale, le intimidazioni e i ricatti, la nostra richiesta rimane chiara, vogliamo un senato accademico straordinario il prima possibile, in cui venga discussa la mozione con le nostre richieste”.

Amianto delitto perfetto.

La Corte d’Assise in Appello di Napoli ha confermato la condanna di Stephan Schmidheiny a 3 anni e 6 mesi per l’omicidio colposo di Antonio Balestrieri, operaio dell’Eternit Bagnoli, scomparso a causa del mesotelioma nel 2009. E’  una vittoria amara, nel prossimo grado di giudizio il reato andrà in prescrizione.  Amara soprattutto alla luce della sentenza dell’anno scorso del maxi processo Eternit Bis davanti alla Corte d’Assise di Novara, dove per ben 199 Vittime  era sopraggiunta l’estinzione del reato, dato che l’omicidio colposo viene prescritto in 15 anni.

Notiziario dell’Accademia Apuana della Pace.

Il notiziario settimanale, oltre ad essere un servizio di informazione sulle diverse iniziative promosse dalle associazioni, è anche uno spazio aperto per condividere pensieri, documenti, riflessioni, proposte, ma anche suggerimenti di letture, recensioni… sui temi della pace, della nonviolenza, della giustizia, della solidarietà, dei diritti…

Chiunque voglia dare il proprio contributo deve solo farlo pervenire alla Redazione del Notiziario chiedendone la pubblicazione sul notiziario. Per ricevere il notiziario o inviare articoli da pubblicare scrivere una email alla Redazione del Notiziario: notiziario@aadp.it

Riceviamo da zeitun.info e volentieri pubblichiamo.

Redazione di Palestine Chronicle 25 giugno 2024 – The Palestine Chronicle Molti di loro sono intrappolati sotto le macerie, imprigionati, sepolti in tombe anonime o separati dalle loro famiglie.
Redazione di Middle East Monitor 25 giugno 2024 – Middle East Monitor L’agenzia Anadolu riferisce che martedì attivisti solidali con la Palestina hanno inscenato una protesta al porto di Genova, nel Nord Italia, contro una…
– Mentre i diplomatici si affannano per prevenire una guerra su vasta scala che potrebbe infiammare la regione, gli attacchi militari israeliani in Libano continuano a distruggere edifici e infrastrutture, terreni agricoli e foreste, oltre a colpire obiettivi di Hezbollah. Lo scopo sarebbe quello di trasformare vaste aree del Libano del sud in una ampia “zona morta” inabitabile per i civili e non più utilizzabile per i movimenti della guerriglia libanese. Lo scrive oggi il giornale britannico Financial Times sulla base di immagini satellitari e interviste.