Acquistare creme e cosmetici solo con garanzia “Pfas free”.

I Pfas possono essere respirati o bevuti o mangiati, ma non solo. Infatti, l’indagine condotta dagli scienziati dell’Università di Birmingham, pubblicata su Environment International, conferma che i PFAS, tossici e cancerogeni, sono in grado di valicare la barriera cutanea, essere assorbiti attraverso la pelle umana e raggiungere il flusso ​sanguigno, penetrare negli organi umani dove si accumulano senza degradarsi mai, forever chemicals, e provocare le ormai ben note patologie (danneggiare la fertilità, compromettere la funzione epatica e quella immunitaria, oltre ad aumentare il rischio di diverse forme di tumore, ai reni, alla tiroide, ai testicoli, all’utero, alle ovaie, al seno, alla pelle eccetera).
 
Dunque è completamente sfatata la diceria che la proprietà idrorepellente di queste sostanze (ciò che permette loro di respingere l’acqua), dovuta alla presenza di molecole ionizzate, li rendesse anche incapaci di venir assorbiti dalla pelle. Peraltro l’assorbimento del C6O4 (brevetto Solvay) sarebbe maggiore del PFOA (messo al bando internazionale).
 
Il contatto cutaneo degli inquinanti eterni può avvenire tramite  gli indumenti (i famosi goretex) ma anche -allarme finora sottovalutato- tramite prodotti come smalti, shampoo, cosmetici, creme, articoli di largo consumo particolarmente usati per l’infanzia.

Molti si lamentano della nostra mailinglist.

ESEMPI:
“Chi inquina non paga “e “Speciale Pfas Solvay”.
In Italia è in atto un crimine ambientale e sanitario.
Grande Italia tra i 7 Grandi in guerra con la Russia.
Contro Forum G7.
Caro Travaglio, senza i Movimenti la Caporetto fu già nel 2020. https://groups.google.com/g/acqua-bene-comune-fano/c/wyFgNVByNwo
Segre e Meloni difendono Israele.
Dobbiamo provvedere direttamente noi al bando dei Pfas. https://groups.google.com/g/acqua-bene-comune-fano/c/dujABZAZY8E
Ragazzi, pronti ad andare a combattere in Ucraina?
 
Molti si lamentano: ciascun invio è troppo pesante di articoli, si può suddividerli in più invii, due o tre in settimana piuttosto che uno, sarebbero anche più tempestivi rispetto all’attualità del Sito. Facile a dirsi… e anche a farsi… se non avessimo un abbonamento limitato a un plafond di invii. Superato questo limite mensile, l’invio si blocca. Dunque, considerando che abbiamo 40mila utenti, la sottoscrizione non ci ha permesso un costo di abbonamento maggiore, magari con invii illimitati. Dispiace a tutti, a noi per primi che pur ci assoggetteremmo volentieri ad un maggior lavoro (volontario). Fortunatamente sono rari i “cancellami”, e l’alternativa di scremare i 40mila è troppo arbitraria. Perciò, accontentiamoci rivolgendosi con più frequenza al Sito.

Lo Stato italiano uccide gli italiani di Taranto.

Il caso dell’acciaieria Ilva di Taranto è veramente emblematico: l’Italia è  uno Stato europeo  che da anni viola gli obblighi europei  a tutela di ambiente e salute, e addirittura emana leggi nazionali proprio per eluderli. Nonostante numerose condanne in sede europea e i sequestri disposti dalla magistratura, infatti, il nostro paese si è inventato di tutto per consentire la prosecuzione della sua attività in cambio di promesse non mantenute e di termini non rispettati.
 
L’unica cosa certa è che l’Ilva uccide: nel rapporto del 2022 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, si legge che “l’acciaieria Ilva di Taranto, in Italia, ha compromesso la salute delle persone e violato i diritti umani per decenni scaricando enormi volumi di inquinamento atmosferico tossico. I residenti nelle vicinanze soffrono di livelli elevati di malattie respiratorie, malattie cardiache, cancro, disturbi neurologici debilitanti e mortalità prematura. Le attività di bonifica che avrebbero dovuto iniziare nel 2012 sono state posticipate al 2023, con l’introduzione da parte del Governo di appositi decreti legislativi che consentono all’impianto di continuare a funzionare. Nel 2019, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha concluso che l’inquinamento ambientale continuava, mettendo in pericolo la salute dei ricorrenti e, più in generale, quella dell’intera popolazione residente nelle aree a rischio”…. (Continua Gianfranco Amendola).

Taranto respira aria di speranza dopo la sentenza della Corte di Giustizia UE.

La storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea rappresenta un passo decisivo nella lotta contro l’inquinamento dell’#Ilva di Taranto, una lotta che rappresenta le nostre speranze per il futuro.
 
In prima linea in questa guerra di civiltà ci sono stati i Genitori Tarantini, cittadine e cittadini caparbi che con la loro tenacia e il loro dolore hanno saputo scuotere le coscienze e portare alla luce la drammatica realtà di una città strangolata dall’inquinamento. La loro perseveranza, il loro rifiuto di arrendersi di fronte a ostacoli e indifferenza, sono un esempio per tutti noi.
 
La massima autorità europea ha infatti sancito quello che ogni buon padre di famiglia avrebbe detto, ossia che di fronte a pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e per la salute umana, la produzione dell’Ilva di Taranto dovrà essere sospesa. 
 
Spetta al Tribunale di Milano valutare adesso se le autorizzazioni dall’azienda ricevute mettono in pericolo la salute pubblica e non è un caso che sia stato presentato in questi giorni uno studio di impatto sanitario aggiornato “post operam” (dopo l’attuazione delle prescrizioni ambientali dell’AIA) volto nuovamente a considerare accettabile il rischio alla luce delle novità introdotte dall’attuazione dell’AIA nel 2023. Anche su questo occorrerà lavorare per riportare l’evidenza scientifica al servizio della salute pubblica. Clicca qui.

Un libro sulla ribellione dal caporalato in Piemonte.

lI ibro “SCHIAVI MAI!” è stato scritto, da Antonio Olivieri insieme al ricercatore torinese Boris Pesce, sulle lotte dei braccianti nel Piemonte: scorre la storia, ancora non risolta, della clamorosa rivolta bracciantile di Castelnuovo Scrivia del 2012: una rivolta provocata dalla fame di diritti a cui furono costretti i lavoratori immigrati, forzati a sopportare le durissime condizioni di lavoro imposte da una rete di possidenti terrieri senza scrupoli. La ribellione dei braccianti, allora, rappresentò un atto d’accusa senza precedenti nei confronti di un sistema schiavile che, dai campi alla tavola, fu costretto a mostrarsi per ciò che era e, purtroppo, in molti casi è ancora. Tutti i proventi derivanti dalla vendita di questo libro, verranno destinati alla Cassa di Resistenza dei braccianti e solidali di Castelnuovo Scrivia, il cui numero del conto postepay è il seguente: 4023 6010 0092 2674. Per info: Antonio Olivieri  335 7564743   Mail: antonioolivieri@libero.it  Boris Pesce Mail: borispe@virgilio.it

Bloccato il porto in solidarietà con la Palestina.

Varchi del porto bloccati e traffico in tilt a Genova per la manifestazione pro Palestina indetta da varie sigle tra cui i portuali del Calp, l’assemblea contro la guerra, i sindacati Si.Cobas e Usb e varie altre associazioni. Per i manifestanti il porto di Genova è il transito “da dove passano massicciamente le armi che contribuiscono al massacro del popolo palestinese” per cui “bloccando il porto di Genova, simbolicamente blocchiamo la guerra nella sua configurazione logistica”. 

Torino: gli studenti per la Palestina bloccano gli ingressi del rettorato del politecnico.

Continua  a Torino la protesta di studentesse e studenti pro Palestina che hanno bloccato gli ingressi del rettorato del Politecnico, dove si sarebbe dovuto tenere il Consiglio di amministrazione dell’ateneo dopo le elezioni della scorsa settimana.

Dagli studenti e studentesse: “Stamattina alle 8:30 abbiamo bloccato gli ingressi alle sedi amministrative del Politecnico, in occasione della riunione del CDA dell’Ateneo prevista per la tarda mattinata di oggi. 

Questa azione avviene in risposta all’incrinarsi delle trattative che da un paio di settimane erano state intavolate tra una delegazione di senatori e un gruppo di student3 occupanti. Ieri durante il quarto incontro del tavolo di trattativa abbiamo assistito ad una drastica operazione ricattatoria nei nostri confronti. I senatori ci hanno minacciat3, dicendoci di dover per forza sottostare a tutte le loro condizioni per avere in cambio la convocazione di un Senato Accademico straordinario; senza nemmeno darci la certezza che in tale sede sarebbe passata la mozione riscritta da loro, contenente dei punti già molto al ribasso rispetto alle nostre richieste. Di fatto non è stata una trattativa, ma una richiesta impositiva di liberazione degli spazi, senza nessuna concessione concreta dalla loro parte.

Durante il blocco di oggi, in cui chiediamo ancora una volta in modo pacifico una presa di posizione chiara da parte del Politecnico riguardo al genocidio e un chiaro segnale verso demilitarizzazione dei proprio accordi di ricerca, è avvenuta ancora una volta una smisurata risposta repressiva, in cui uno studente isolato è stato aggredito da quattro guardie private, strattonato e schiacciato contro la porta mentre cercava di allontanarsi.

Nonostante il persistente silenzio istituzionale, le intimidazioni e i ricatti, la nostra richiesta rimane chiara, vogliamo un senato accademico straordinario il prima possibile, in cui venga discussa la mozione con le nostre richieste”.

Amianto delitto perfetto.

La Corte d’Assise in Appello di Napoli ha confermato la condanna di Stephan Schmidheiny a 3 anni e 6 mesi per l’omicidio colposo di Antonio Balestrieri, operaio dell’Eternit Bagnoli, scomparso a causa del mesotelioma nel 2009. E’  una vittoria amara, nel prossimo grado di giudizio il reato andrà in prescrizione.  Amara soprattutto alla luce della sentenza dell’anno scorso del maxi processo Eternit Bis davanti alla Corte d’Assise di Novara, dove per ben 199 Vittime  era sopraggiunta l’estinzione del reato, dato che l’omicidio colposo viene prescritto in 15 anni.

Notiziario dell’Accademia Apuana della Pace.

Il notiziario settimanale, oltre ad essere un servizio di informazione sulle diverse iniziative promosse dalle associazioni, è anche uno spazio aperto per condividere pensieri, documenti, riflessioni, proposte, ma anche suggerimenti di letture, recensioni… sui temi della pace, della nonviolenza, della giustizia, della solidarietà, dei diritti…

Chiunque voglia dare il proprio contributo deve solo farlo pervenire alla Redazione del Notiziario chiedendone la pubblicazione sul notiziario. Per ricevere il notiziario o inviare articoli da pubblicare scrivere una email alla Redazione del Notiziario: notiziario@aadp.it

Riceviamo da zeitun.info e volentieri pubblichiamo.

Redazione di Palestine Chronicle 25 giugno 2024 – The Palestine Chronicle Molti di loro sono intrappolati sotto le macerie, imprigionati, sepolti in tombe anonime o separati dalle loro famiglie.
Redazione di Middle East Monitor 25 giugno 2024 – Middle East Monitor L’agenzia Anadolu riferisce che martedì attivisti solidali con la Palestina hanno inscenato una protesta al porto di Genova, nel Nord Italia, contro una…
– Mentre i diplomatici si affannano per prevenire una guerra su vasta scala che potrebbe infiammare la regione, gli attacchi militari israeliani in Libano continuano a distruggere edifici e infrastrutture, terreni agricoli e foreste, oltre a colpire obiettivi di Hezbollah. Lo scopo sarebbe quello di trasformare vaste aree del Libano del sud in una ampia “zona morta” inabitabile per i civili e non più utilizzabile per i movimenti della guerriglia libanese. Lo scrive oggi il giornale britannico Financial Times sulla base di immagini satellitari e interviste.