Tra Vittoria e Acate Marina, nel Ragusano, il tratto di costa, da dove arrivano pomodori e peperoni in uno dei mercati ortofrutticoli più grandi di Italia, si trasforma in una terra dei fuochi senza controllo. Non sono “semplici” incendi estivi:, sono roghi di plastica che viene dalle serre, raccolta e poi bruciata nei terreni, molti dei quali sequestrati e poi abbandonati. Le cosiddette fumarole ammorbano l’aria e non permettono neanche di aprire le finestre per il troppo caldo. Dune di plastica si creano nelle serre a pochi passi dal mare, la plastica viene smaltita in spiaggia e poi bruciata. Il vento ricompone le dune, e sotto il velo della sabbia rimane la plastica bruciata.
Tutto questo perché la filiera dello smaltimento dei rifiuti agricoli è in mano alla criminalità organizzata.