Due anni di massacri che si dovevano evitare.

Cliccando qui, abbiamo a confronto il Piano di Pace di Putin e il Piano di Pace di Zelenski nel 2024,  nonchè quello discusso nel 2022.
 
Nel 2024, quello russo è più attinente alla realtà delle attuali forze in campo, mentre quello ucraino appare assai datato. Indubbiamente le due proposte, prese alla lettera, si dimostrano non conciliabili, ben più distanti da quelle (bozza di Istanbul) delle due delegazioni –russa e ucraina- della primavera del 2022: prima dei veti americano e inglese che spinsero Zelenski ad una resistenza ad oltranza.
 
 A parte quelli occidentali, soprattutto i più grandi paesi, Brasile, India, Cina, i “Brics”, ma anche Arabia Saudita, Sudafrica, Emirati Arabi, Colombia, Messico, Libia, Armenia, Indonesia, Thailandia e Vaticano, non hanno preso posizione contro la  Russia. La Cina ha lanciato un messaggio. “Kiev e Mosca si incontrino a metà strada”: mira ad un piano di pace alternativo in sei punti approvato col Brasile dei Brics, una via di mezzo, un compromesso che per gli ucraini sarà senza scampo territorialmente più negativo di quello possibile nel 2022 (senza centinaia di migliaia di morti!!). Nel nostro piccolo, con buon senso (vedi cartina demografica) proponemmo l’autodeterminazione: l’ONU organizzi referendum in DonetskLuganskZaporizhzhia e Kherson, nei quali i cittadini scelgano se far parte della Russia o dell’Ucraina.