Biancaneve e i 6 nani.

Sedicenti  “I 7 Grandi”.

Da sinistra verso destra: Scholz (ha appena perso le elezioni), Trudeau (risultati più bassi degli ultimi anni, non sarà rieletto), Macron (ha appena perso le elezioni, non sarà rieletto presidente), Biden (non sarà rieletto), Kishida (indice di gradimento in calo), Sunak (perderà a breve le elezioni).

Mentre a Brindisi  i G7 brindano, gli  attivisti pacifisti  protestano con un cavallo di Troia  anti G7, confidando che nella sua pancia esca fuori Papa Francesco.

Nicoletta avrebbe fatto onore al parlamento europeo.

Nicoletta Dosio, la storica attivista del movimento NoTav in Val Susa, da inizio giugno è di nuovo costretta ai domiciliari per un anno e nove mesi. Aveva già passato tre mesi in carcere nel 2020, seguiti dai domiciliari dati per il Covid, come misure preventive a seguito di episodi di disobbedienza civile risalenti al 2012 e poi al 2015-2016. 
 
Essendo… evasa dai domiciliari per assemblee e manifestazioni, ora si aggiunge l’ingiunzione del foglio di via, arrivata da pochi giorni, che vieta alla Dosio il permesso di visitare o sostare nei comuni di Venaus, San Didero, Bruzolo, Chiomonte, Giaglione (abituali luoghi di assemblea e riunione del Movimento No Tav) in quanto «persona socialmente pericolosa». 
L’accanimento giudiziario su Nicoletta è ancora più incomprensibile perché la donna, 78 anni, è alle prese con la malattia terminale di suo marito non può  ricevere visite di amici, solo personale sanitario, parenti stretti e avvocati.  Dunque  una punizione inflitta anche al marito morente, un carcere allargato alla famiglia.
 
In quanto  «persona socialmente pericolosa», Nicoletta non ha mai usato violenza su nessuno, ha partecipato a manifestazioni contro i cantieri Tav al più tirando giù i Jersey per fermare la devastazione ambientale in Val Susa e prendendosi manganellate e lacrimogeni. Clicca qui l’intervista a Il Manifesto: “Disobbedire ad una ingiustizia è un dovere”. 

Il G7 visto da Pechino.

Nella vignetta di Bantonglaoatang ripresa al Global Times, organo di propaganda del Pcc, si vedono i membri del summit protagonisti di una versione rivista dell’Ultima Cena di Leonardo con teste di animale che si spartiscono una torta a forma di mappa cinese. In alto la scritta: “Così possiamo ancora governare il mondo”. Si vede un’aquila che indossa una bombetta con sopra una bandiera americana e stampa moneta da una piccola macchina che produce banconote, ma con un rotolo di carta igienica, e un debito che sale da 2mila a 8mila miliardi di dollari. Tra gli animali intorno  ci sono il leone britannico , il castoro canadese, lupo italiano…
 
L’immagine, che è diventata virale sui social cinesi, dipinge le sette potenze come un gruppo di affamati sfruttatori pronti a fiondarsi su tutto ciò che può generare profitto per loro, colpendo coloro che ritengono propri nemici sotto la guida degli Stati Unitiprincipale competitor internazionale di Pechino, avvertendo: “Sono finiti i tempi in cui era un ristretto numero di Paesi a governare il mondo”.
 

Lula sferza i leader del G7: mentre banchettano aumenta la fame nel mondo.

Voce fuori dal coro al G7 quella di Lula Da Silva, il presidente del Brasile: è urgente la necessità di aiutare i più bisognosi, in particolare quelli affamati e dimenticati dai leader del G7. La sua proposta di creare una task force per combattere la fame nel mondo è un passo importante verso una maggiore giustizia e solidarietà globale.
 
E’ ora di tassare i super ricchi per finanziare questi sforzi.  Occorre agire subito perché per la prima volta in questo secolo la fame, invece di arretrare, avanza. E questo spiega perché tanti migranti affrontino la morte in mare piuttosto che rassegnarsi a una vita priva di futuro. Occorre agire energicamente e non solo attraverso soffici discorsi di circostanza sulla lotta alla fame, fra un buffet e l’altro, nel chiacchiericcio da salotto sulle smorfie e i sorrisi di circostanza dei grandi della Terra nei resort di lusso o asserragliati nel castello svevo di Brindisi a brindare, protetti dai cecchini appostati sui tetti.
 
Tassare i super ricchi è dunque la cosa giusta da fare oggi. Ma proprio oggi Biden volerà negli Stati Uniti dai super ricchi per farsi finanziare la campagna elettorale e spedire armi per far massacrare gli ucraini.