Il 28 maggio si è tenuta una iniziativa elettorale dei Cinquestelle ospitata nella coreografia parlamentare di San Macuto Roma, di fronte ad una platea di Greenpeace, Presa diretta, Isde, Università, CNR-IRSA, Comitati, giornalisti, eccetera.
A Sergio Costa, vice presidente della Camera dei deputati, che ha presieduto l’iniziativa, avevamo chiesto: 1) Una autocritica in de-merito del suo operato del 2020, quando era Ministro dell’Ambiente e in quella strategica veste aveva preso solenne impegno di fonte alle MammeNoPfas “incazzate”, di abbassare i limiti dei PFAS a ZERO. Invece non se ne fece niente. 2) Un’autocritica dei Cinquestelle per aver insabbiato in Parlamento, insieme agli altri partiti, il Disegno di Legge per la messa al bando dei Pfas in Italia, pur presentato dal senatore (Mattia Crucioli) del suo stesso partito (e concordato con comitati e associazioni).
Ebbene. All’autocritica Costa ha preferito l’autocelebrazione elettoralistica. Soprattutto, gli impegni concreti per Giuseppe Conte costituiranno a) in una Mozione d’aula che chieda ai parlamentari si o no ai Pfas, b) nel recupero del Collegato ambientale di quando era al governo Conte, c) nella promessa che quando i Cinquestelle torneranno al governo presenteranno un disegno di legge sui Pfas (quale? quello di Crucioli? non si sa).
Insomma. Considerato che la Mozione è acqua fresca, la sognata caduta del governo Meloni fra cinque-dieci anni, ad essere ottimisti, lascerebbe comunque malati e morti di Alessandria ad ammalarsi e morire per altri cinque-dieci anni, ad essere ottimisti.
Ad evitare questa tragedia c’è una sola via di uscita: che una azione inibitoria e risarcitoria obblighi -ora, subito- Solvay di Spinetta Marengo (AL) a fermare le produzioni inquinanti. Ma i Cinquestelle non hanno annunciato di partecipare all’azione giudiziaria. Andremo avanti noi con chi ci sta.