Modello Genova.

Avanti con le grandi opere!
La Diga? È sostanzialmente per Spinelli”. L’ammissione è di Giovanni Toti, colta dagli inquirenti in ascolto. Il presidente ligure parlava (intercettato) con l’ex presidente del porto di Genova, Paolo Emilio Signorini (ora in carcere). Il tema è la diga foranea di Genova, l’opera più importante del Pnrr. Il principale beneficiario, dunque, secondo il duo sarebbe Aldo Spinelli (detenuto ai domiciliari). L’opera consentirebbe l’accesso al porto delle navi di grandissime dimensioni. I lavori sono affidati senza gara al gigante WeBuild di Pietro Salini. Dovevano avanzare fino al 12% del completamento entro la fine del 2023, invece sono fermi al 2,5%. Il costo era stimato in 300 milioni ma è lievitato fino a 1,3 miliardi. 
 
Non stupisce il faro acceso dall’Anac: l’autorità anticorruzione a marzo scorso ha pubblicato un documento denunciando scarsa trasparenza e l’esplosione dei costi; poi ha consegnato le carte alla procura di Genova e a quella europea. Oggi il presidente Anac Giuseppe Busia ha presentato la relazione annuale sull’attività dell’Autorità. Un passaggio è dedicato alla diga di Genova, con un nuovo allarme sull’aumento della spesa pubblica. 
 
Intanto, la Lega si sgola per salvare le grandi opere, non solo in Liguria. “Verrò a inaugurare la posa in acqua del primo cassone della diga di Genova – ha dichiarato Salvini – Spero che nessuno usi le inchieste per bloccare lo sviluppo del Paese, da Nord a Sud”. Il Capitano pensa anche al Ponte di Messina. Vorrebbe replicare il modello Genova: affidamento diretto, senza gara, al consorzio Eurolink capeggiato sempre da WeBuild. “Il  Fatto” di domani racconterà nuovi retroscena sulla grande opera.