Il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, improvvisamente “lancia in resta” contro Solvay e Regione Piemonte? Intende bloccare le produzioni inquinanti? Mettere i soldi per il monitoraggio del sangue della popolazione?
Leggiamo le dichiarazioni ai giornali, dopo l’ennesimo “tavolo tecnico”. “Ho chiesto ad Asl e Regione se ci fossero i presupposti per emettere un’ordinanza a tutela della salute pubblica, ma gli enti preposti non hanno ravvisato che, al momento, vi siano le condizioni perché ciò accada”. Non specifica da chi, nome e cognome, per iscritto? avrebbe realmente? ricevuto questo parere: perché, comunque, trattasi di parere in quanto a lui, al sindaco, non ad altri, è demandato per legge il potere-dovere di emettere ordinanza di fermata degli impianti. Dunque, dire di aspettare che questa responsabilità gli arrivi da Enti ai quali non compete: è come affermare che lui non se la prenderà mai. Come quando per il cloroformio che veniva su dalle cantine… consigliò di non scendere in cantina.
Leggiamo. “Sulla presenza dei Pfas nei dati nella centralina vicino all’Istituto Volta” davanti all’ospedale civile di Alessandria “Sono stati rilevati valori bassi” bassi? mai trovati prima! “ che, però, occorre tenere sotto controllo. Abbiamo anche analizzato il problema delle matrici animali e vegetali commestibili. Ho chiesto agli enti se devo redigere una ordinanza precisa: al momento mi è stato risposto di no”. Quali Enti? per iscritto? nome e cognome? Ma anche in questi casi se ne è lavate le mani.
Leggiamo. “Per quanto riguarda il problema dell’acqua potabile, l’ASL ci ha rassicurato”. E così si accontenta di delegare “Ad Amag reti idriche di valutare l’opportunità di un campionamento straordinario nei pozzi della rete dell’acquedotto a Spinetta Marengo”? E degli altri pozzi.
Infine leggiamo. “Rispetto al biomonotoraggio, il Comune è pronto a versare una cifra consistente per poter procedere alla terza fase dell’indagine epidemiologica. Aspettiamo di sapere come Asl vorrà proseguire e utilizzare queste risorse”. La “cifra consistente” è di 20-25mila euro: assolutamente inconsistente per fare le analisi del sangue a tutta la popolazione del Comune di Alessandria, a prescindere dagli altri Comuni del territorio. Però non la pretende dalla Regione, si affida al buon cuore della Regione che a sua volta “ha fatto sapere di aver sollecitato il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità”. Siamo cucinati a dovere: nell’Istituto Superiore di Sanità c’è… l’assessore piemontese alla Sanità!
Mi sa che il nostro cavaliere con la “lancia in resta”, altro non sia che una statuina di gesso.