Non esistono medicinali certificati che elimino i Pfas nel corpo umano. Secondo uno studio pubblicato su Environment International, alcuni farmaci – colestiramina e colesevelam – normalmente impiegati per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue -il loro effetto dannoso sui lipidi del sangue e quindi sul sistema cardiovascolare- sarebbero in grado di abbassare anche i livelli di Pfas. Il meccanismo potrebbe funzionare perché i PFAS si legano allo stesso grasso che i medicinali per abbassare il colesterolo cercano di eliminare. Andandosene il colesterolo, con esso se ne andrebbero anche i PFAS.
Per Philippe Grandjean, responsabile dell’Unità di ricerca di medicina ambientale presso l’Università della Danimarca meridionale e professore di salute ambientale alla Harvard School of Public Health, sottolinea che “Non sappiamo se a questa diminuzione di PFAS nel sangue corrisponde una diminuzione nel fegato e nei reni, dove si accumula”, e soprattutto che “Sarebbe criminale rispondere all’inquinamento industriale somministrando un farmaco alla popolazione”.
Insomma, un circolo vizioso: i Pfas aumentano il colesterolo e in farmaci anticolesterolo diminuiscono i Pfas. Un circolo virtuoso per le industrie chimiche e farmaceutiche.