Si allunga l’elenco: Veneto, Toscana, Trentino, Marche, Sicilia, Emilia Romagna. Dopo la Lombardia, un nuovo rapporto pubblicato da Greenpeace Italia, basato su dati ufficiali degli enti pubblici, dimostra come la contaminazione da Pfas nelle acque potabili del Piemonte interessi anche Torino e provincia: oltre 125 mila persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata, e non solo l’alessandrino, dove si trova il polo chimico Solvay di Alessandria sobborgo Spinetta Marengo, unico produttore in Italia, individuato fin dal 2007 (studio europeo Perforce) principale fonte di Pfoa nel bacino del Po e del brevettato C6O4 (dati recenti di ARPA Piemonte) non solo attraverso le acque reflue, ma anche in atmosfera con una deposizione al suolo fino a migliaia di nanogrammi per metro quadrato in pieno centro di Spinetta.
Alla richiesta atti di Greenpeace, solo 10 enti, pari al 23% del totale, hanno inoltrato copia delle analisi effettuate, addirittura adducendo come ragione dei mancati controlli la specifica istanza di Arpa Piemonte di non ricercare i PFAS nell’acqua potabile. Dei 671 campioni analizzati tra il 2019 e il 2023, nel 51% è stata riscontrata la presenza di PFAS, con le maggiori positività nella provincia di Alessandria. In questa area cinque comuni, ubicati lungo il fiume Scrivia, hanno evidenziato la presenza degli inquinanti in tutti i prelievi effettuati in questi anni: Alzano Scrivia, Castelnuovo Scrivia, Molino dei Torti, Guazzora e Tortona in concentrazioni variabili e comprese tra 19 e 190 nanogrammi per litro, nonché a Montecastello con 470 nanogrammi, però solo a Montecastello il sindaco ha chiuso l’acquedotto.
Dall’analisi dei dati condivisi dal gruppo Società Metropolitana Acque Torino (SMAT) che gestisce la rete idrica di 291 comuni, emerge la presenza di PFAS in 77 comuni, il 26,5% del totale. Nello specifico, per la città metropolitana di Torino il 45% dei campioni è risultato positivo alla presenza di PFAS. Per le altre province piemontesi, invece, la situazione non è ricostruibile poiché gli enti pubblici, inclusi i gestori, non hanno effettuato analisi. Colpisce la presenza rilevante di cC604 (brevetto esclusivo Solvay) in quattordici comuni (Agliè, Avigliana, Baldissero Canavese, Bardonecchia, Bruino, Caprie, Cintano, Pavone Canavese, Pinerolo, San Maurizio Canavese, Susa, Torino, Venaus, Villar Focchiardo) con un picco di 66 nanogrammi per litro a Cintano, a pochi chilometri da Ivrea, a Bardonecchia situata a circa 1.300 metri d’altezza e 96 nanogrammi a Gravere, a oltre mille metri di altitudine.
Parallelamente alla richiesta dei dati agli enti pubblici, Greenpeace ha raccolto e analizzato 15 campioni di acqua potabile nelle otto province piemontesi per la maggior parte da fontane pubbliche di parchi giochi per bambini, evidenziando la presenza di PFAS in 5 campioni: 120 nanogrammi per litro ad Alzano Scrivia (AL), 73 a Castelnuovo Scrivia (AL), 70 a Guazzora (AL), 19 a Tortona (AL), 12 a Galliate (NO).
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