Il monitoraggio verso l’ex discarica della Maza, lì dove per almeno un ventennio senza criterio sono stati portati i rifiuti di tutto l’Alto Garda per un milione di metri cubi d’immondizia, è da anni costantemente seguito e approfondito da Appa, con un nutrito gruppo di ricercatori affiancato dal Dipartimento d’ingegneria dell’Università di Trento, nonchè anche dall’Adep, l’Agenzia per la depurazione.
Oggetto degli studi: acque reflue, fanghi di depurazione e percolato, tre elementi presenti che accomunano i Pfas in micro-sostanze inquinanti emergenti come i farmaci umani o di uso veterinario.