Cambiare il sistema capitalistico. E’ possibile?

Nel Seminario di

“SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, la relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, clicca qui i video della prima parte e della seconda, oppure clicca qui la trascrizione, traeva queste conclusioni al suo lungo ragionamento:

<<“Cambiare il sistema”: è nel titolo di questo convegno… Cambiare la civiltà del denaro, il finanzcapitalismo…  Bah? Pensare, alla mia età, di veder cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, dal “massimo profitto al minimo costo e nel minor tempo possibile”?… Bah Pensarlo sarebbe ottimismo della ragione. Invece sono pessimista: non si tratta solo di modello di sviluppo imputabile ai vertici politici ed economici e finanziari della società, ma di una cultura e di una pratica che si sono contagiate a tutti i livelli della vita sociale“I poveri stessi – scrive il Papa –cadono nell’inganno di un mondo che non viene costruito per loro”. E tutti sono gettati in una competizione imposta dal vangelo del denaro. 

Apparirei blasfemo all’udito dei credenti se dicessi che la soluzione sarebbe… l’estinzione del genere umano. Allora mi accontento (“gramscianamente”) dell’ottimismo della volontà, mi accontento, “nessuno si salva da solo”, di lottare tutti assieme per contrastare, cambiare questo sistema sanitario e… almeno mettere al bando i Pfas. Non credo più nella rivoluzione, che noi abbiamo fallito. E mi chiedo quanto sia presente nel Papa l’ottimismo della ragione, poiché chiama in giudizio i poteri, “il potere reale”, nazionale e internazionale, e aggiunge che “se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale, municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali e sanitari e sociali”. Anche Francesco si accontenta di un “contrasto”? Oppure è realismo storico e visione profetica che poteva venire solo da un papa che si chiama Francesco. Di certo, questo Papa incita (anche i laici) a sfoderare “il pungiglione etico”. “Fate rumore”.  Guardate che grinta giovanile ha il Papa.>>.

Più ottimista, a cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, appare don Luigi Ciotti (clicca qui), alla luce di una esperienza personale unica che lo ha visto fondatore del Gruppo Abele, di Libera e di Casacomune. Chi meglio di lui può interpretare Laudato sì e Laudato qui, e… contraddire me. 

Pfas e Solvay, tra i responsabili accusati da Papa Francesco.

Nel Seminario di

“SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, un capitolo della relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, è stato dedicato agli Pfas.

<< I Pfas rappresentano il paradigma, la esemplificazione attuale della scienza di classe, della scienza e della tecnologia non neutrali ma utilizzate dal modello di sviluppo fondato, dalla finanza e dal capitale, sul massimo profitto.  Capaci perfino di alterare la genetica.   

Sono ormai notevoli e incontrovertibili gli studi presenti nella letteratura scientifica nazionale e internazionale che hanno messo in evidenza tossicità, cancerogenesi e teratogenesi dei PFAS. Questi studi sono consultabili su internet e nelle oltre 500 pagine del nostro Dossier “Pfas. Basta!” (disponibile a chi ne fa richiesta), e in oltre 800 articoli sul nostro Sito www.rete-ambientalista.it. Ma non hanno ancora l’adeguata eco mediatica, malgrado il grande lavoro che stiamo facendo.

I Pfas sono la spiegazione del “Paradigma tecnocratico che è alla base dell’attuale processo di degrado ambientale”, per usare le parole del Papa Faccio i nomi di alcuni co-responsabili ai quali si riferisce Francesco, quando accusa per il “massimo profitto al minimo costo nel minor tempo possibile”. Nomi e cognomi di una calamità sociale: ambientale + sanitaria + economica, che è mondiale, particolarmente italiana, clamorosa in alcune Regioni italiane. La calamità degli Pfas e della Solvay.  I quali, in forza della prevenzione primaria, andrebbero e-l-i-m-i-n-a-t-i. Questo è il fulcro della “campagna nazionale” promossa dal Movimento di lotta Maccacaro “per la messa al bando dei Pfas” del “veleno del secolo”, secondo la definizione di Le Monde.  >>.

Continua qui la relazione.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Clicca qui il Report della  riunione Coordinamento Nazionale

Presenti: Comitato Milanese Acqua Pubblica, Comitato Acqua Pubblica Torino, Comitato Acqua Pubblica Ferrara, Coordinamento Regionale Acqua Bene Comune Emilia Romagna, Comitato Acqua Pubblica Varese, Comitato Acqua Pubblica Napoli, Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Comitato Acqua Bene Comune Provincia di Lecce, Comitato Acqua Pubblica Rieti, Gruppo Internazionale, Comitato Acqua Pubblica Mazara del Vallo.

Donne contro la Polizia.

“Se domani tocca a me, mamma, distruggi tutto

Crescono di minuto in minuto le migliaia di commenti social che imbarazzano la Polizia. E costringono chi ha un filo diretto con i vertici a elargire giustificazioni che pretendono di nascondere un tema enorme. Riuscendoci solo in parte. La storia è nota: qualche giorno fa l’account Instagram della Polizia di Stato ha pubblicato la poesia che è diventata manifesto chi si batte contro la violenza e i reati che colpiscono le donne. “Se domani tocca a me, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”, sono i potentissimi versi finali, diventati il testo del manifesto di Non una di meno per la manifestazione del 25 novembre. Il post è stato inondato di testimonianze di donne che raccontano di essersi rivolte ai commissariati per denunciare delle molestie, dei maltrattamenti, una violenza, e di non essere state credute. Il fiume è stato tale che a un certo punto i commenti sono scomparsi: “Li hanno cancellati”, hanno detto in tanti. “C’è stato un bug per i troppi commenti”, ci rispondono dalla Polizia. Clicca qui.

Ora e sempre NoTav.

Da sempre l’8 dicembre per il Movimento No Tav è un momento di ricordo della grande giornata di lotta e resistenza del 2005, ma è soprattutto uno sguardo che dal passato volge al futuro per continuare la battaglia contro il progetto del treno ad alta velocità Torino Lione, un Crimine Climatico. Quest’anno le iniziative in programma, che coincidono anche con la 14ª Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte, permetteranno a tutti noi di marciare insieme lungo i sentieri e i luoghi della Valle che Resiste e di rafforzare i sentimenti e gli ideali che, da più di 30 anni, muovono l’opposizione a quest’opera ecocida e devastante. Ancora una volta questa data ci ricorda che la nostra lotta è più che mai attuale e viva, e rafforza la nostra solidarietà con le altre lotte nazionali e internazionali. Il cambiamento climatico in atto ha delle conseguenze terribili: siccità, temperature anomale, scioglimento dei ghiacciai e perdita di biodiversità all’interno dei territori sono solo alcune di queste”.

Solidali con le donne afghane e iraniane.

Sosteniamo le donne iraniane, scriviamo all’ambasciata dell’Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne – e degli uomini postisi alla loro sequela – che si riconosce nel motto “Donna, vita, libertà”, che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA): per contatti email cisdaonlus@gmail.com, sito www.cisda.it.