Governo di scafisti.

La “garanzia finanziaria” di quasi 5 mila euro, prevista per i richiedenti asilo nel decreto a firma del ministro dell’Interno Piantedosi di concerto con i ministri Nordio (Giustizia) e Giorgetti (Economia), come alternativa al trattenimento in un Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) in attesa delle pratiche per il diritto d’asilo,  è una richiesta simile, e anche peggiore, a quella che pretendono gli scafisti in Libia, Tunisia per far partire i migranti. Non solo per l’entità della somma, da dare per altro in un’unica soluzione, ma anche per l’ignobile  ricatto: ‘se non li dai vai a finire nei Cpr, e per quello che ne consegue: essere rinchiuso per un anno e mezzo, almeno, nei lager dei Cpr, dove la pratica delle torture c’è eccome: violenze verso chi si ribella, divieti di comunicare con l’esterno, trattamenti disumani in fatto di sanità, alimentazione, condizioni di detenzione. Meloni, all’Onu – per quanto ha potuto e voluto partecipare, tra banchetti e intrattenimento con la figlia – ha fatto la morale sulla non attenzione degli altri paesi alla lotta contro i trafficanti, alla condizione disumana dei “migranti”, ecc.; poi torna in Italia e si sostituisce ai trafficanti, pretendendo il pizzo con i guanti bianchi  della “legalità” di un decreto, ma in aperta violazione della Costituzione. E’ il governo che si fa usuraio, che vuole fare cassa anche sulla pelle dei migranti. Clicca qui.