Il quasi “Premio Attila” Roberto Cingolani è stato indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio in quanto, quale ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi, nel 2022 concesse l’autorizzazione Aia sullo stabilimento Solvay di Rosignano con cinque anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale dell’autorizzazione precedente, pur consapevole degli irrisolti rischi ambientali e del mancato rispetto delle normative. All’epoca Cingolani era stato accusato anche di conflitto di interessi in quanto era stato in rapporti (non commerciali: senza finanziamenti fra le parti) con la multinazionale Solvay nella sua veste di responsabile della ricerca e innovazione della multinazionale (statale) Leonardo… conflitto che già Beppe Grillo aveva escluso quando l’aveva voluto ministro.