“L’Occidente in Ucraina ha sabotato i negoziati”.

Il professore dell’Università di Chicago John Mearsheimer ha notoriamente messo in guardia nel 2014 rispetto alle provocazioni della NATO contro la Russia in Ucraina, avvertendo che la politica della NATO in Ucraina stava portando al disastro. In questa intervista John Mearsheimer: “L’Occidente in Ucraina ha sabotato i negoziati” risponde alle domande del giornalista freelance Aaron Maté sullo stato della guerra per procura in Ucraina e sui pericoli futuri. 

L’emancipazione di una regione in assetto di guerra.

Il Parlamento Europeo ha approvato il regolamento sull’ “ASAP Act in support of ammunition production”, ovvero l’atto per sostenere l’aumento della produzione di munizioni in Europa. Una norma che, oltre a finanziare con 500 milioni di euro – consentendo agli Stati di attingere anche ai fondi del PNRR – la produzione di armi e munizioni, prevede una serie di agevolazioni e deroghe alle autorizzazioni da concedere alle industrie belliche per accelerare la produzione di munizioni made in Europe. Questa è una norma da tempo di guerra che coinvolge sempre più l’Europa nel conflitto ucraino. In Sardegna non si è dovuta attendere quella norma per facilitare l’insediamento di industrie che producono ordigni bellici. È bastata una politica industriale devastante sotto l’aspetto ambientale, sanitario, sociale e ovviamente economico, per trasformare il florido territorio del Sulcis-Iglesiente in una delle province più povere d’Europa e per creare il terreno fertile per accogliere qualsiasi attività, anche le più nocive e quelle più improponibili dal punto di vista etico. Clicca qui.

Il vantaggio non solo di uccidere gli animali ma fi farli anche soffrire a lungo.

L’abilità di scagliare frecce alla Robin Hood nelle placide valli della Liguria sarà esercitabile secondo un emendamento al calendario venatorio  che da una parte estende la durata della stagione e dall’altra permette di cacciare i cinghiali  tutto l’anno, e di farlo anche con “arco e frecce”.

La proposta, che si allinea al Piano nazionale per il contenimento della fauna selvatica, è del consigliere regionale della Lega Alessio Piana e prevede inoltre l’estensione della stagione venatoria per caprioli e daini e l’introduzione del cervo e del muflone tra le specie catturabili. L’esercizio di crudeltà di Piana conta sul fatto che l’animale colpito dalla freccia non muore sul colpo, ma attraverso una lenta e dolorosa agonia per dissanguamento. Questo sadico vantaggio  compenserebbe il rischio per gli umani di essere infilzati da arcieri dilettanti e da cinghiali feriti furiosi.

Come bloccare l’invio delle armi in Ucraina.

Fornire armi assassine dove è in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall’articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana: “L’Italia ripudia la guerra”. Pertanto, il  governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra è ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedeltà, ed è quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all’invio di armi assassine, o l’invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale. E’ quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all’invio di armi assassine dove una guerra è in corso. E’possibile contrastare questo crimine? Ecco come è possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra – che quelle armi assassine alimentano – uccide: clicca qui il  “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”.

Contro la pena di morte.

E’ uscito il nuovo Foglio di Collegamento interno del Comitato Paul Rougeau contro la pena di morte , di cui il sommario: Come programmato, Jemaine Cannon è stato ucciso in Oklahoma — L’esecuzione in Alabama di James Barber — Aspettiamo da vent’anni che sia fatta giustizia per Guantánamo  — Iran: triste bilancio di morti nel primo semestre del 2023  — La storia dell’ultimo uomo impiccato in Scozia. Clicca qui.

Anche questo numero è dedicato in gran parte agli Stati Uniti, paese avanzato che ancora, direttamente o indirettamente, si rende responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Ma c’è un articolo sull’Iran in cui il regime dell’Ayatollah Ali Khamenei usa intensamente la pena di morte. Gli articoli comparsi nei numeri precedenti si trovano nel sito www.comitatopaulrougeau.org articoli scritti da organizzazioni abolizioniste in tutto il mondo, nonché appelli che potete firmare e diffondere.