L’attenzione sui Pfas è stata riaccesa da un’inchiesta del quotidiano francese Le Monde: dai monitoraggi eseguiti dal 2018 ad oggi, in tutto il territorio provinciale sono state allarmate le acque sotterranee nella zona industriale di Rovereto dove è stata individuata come sorgente significativa l’area ex Gallox, e nella zona di Condino e Storo dove si ipotizza che la sorgente sia imputabile a un’ex fonderia, sulla quale sono in corso specifici accertamenti. Riguardo al comune di Arco sono stati previsti una serie di monitoraggi nelle acque sotterranee a valle della discarica della Maza.
Alla luce dei recenti dati, fanno sapere dalla Provincia, sono state tempestivamente avvisate le strutture competenti in materia sanitaria (Comune e Azienda provinciale per i servizi sanitari) per i controlli e le valutazioni in ordine alle problematiche connesse.
Le indagini andranno allargate e approfondite nella consapevolezza che i PFAS sono un inquinante ‘perfetto’ in quanto inodori, incolori, insapori e indistruttibili, non si riescono a percepire se non con un’apposita analisi chimica.