Denuncia la rivista Il Salvagente: volevano essere considerati i sostituiti dei tradizionali Pfas nel realizzare gli imballaggi alimentari, capaci di rappresentare una “barriera” al grasso, all’acqua e all’olio e di non accumularsi inquinare per sempre (come i forever chemicals, ovvero gli inquinanti per sempre come vengono definiti i Pfas, capaci ormai di contaminare anche il cibo) l’ambiente e la salute umana. Invece, i nuovi Pfas polimerici, alla luce di nuovo studio condotto sul packaging dei fast food in Canada, hanno dimostrato di essere addirittura più pericolosi dei Pfas tradizionali.
Lo studio dei ricercatori degli Stati Uniti, del Canada e della Svizzera dichiara “È chiaro che i polimeri di Pfas non sono l’innocua scorciatoia che l’industria pensava di imboccare. Il loro uso negli imballaggi alimentari porta ancora a Pfas dannosi e persistenti che contaminano il cibo che mangiamo e, dopo che è stato gettato via, la nostra aria e acqua potabile”. I ricercatori dell’Università dell’Indiana sono perentori: “Tutti i Pfas, compresi i polimeri, sono estremamente persistenti nell’ambiente o si scompongono in Pfas estremamente persistenti”.