Con un giro di orizzonte sulla situazione in movimento riguardo alla realizzazione di nuove linee tranviarie in Europa, la cartina del Vecchio Continente mostra le città attualmente dotate di almeno una linea tranviaria funzionante, includendo tram, light rail system, tram-treno e i mezzi a guida parzialmente vincolata su gomma come Translohr, GLT (Guided Light Transit) o TVR (Transport sur Voie Réservée), urbani, sub/interurbani o misti, in qualche caso anche con tratti sotterranei (Premetro). Di queste 272, le città europee dotate anche di metropolitane / U-bahn in senso stretto sono 42. Tra queste 272, la cartina evidenzia la situazione assai carente dell’Italia. Clicca qui.
Durante questo anno si è insistito sul mis-fatto che non esistano alternative alla guerra e al disastro. Invece le alternative ci sono ed è una vera follia che non si vogliano prendere in considerazione. Il generale Fabio Mini propone cinque Principi e dieci Piani d’azione: realizzabili alla condizione imprescindibile che partano da un accordo tra le parti di fatto in guerra: Stati Uniti e Russia in maniera bilaterale o nell’ambito del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Cinque Principi: 1. Riaffermare i diritti dei popoli all’autodeterminazione, al rispetto delle loro identità, libertà, idee, fedi e proprietà. 2. L’Ucraina ha diritto al ripristino della propria sovranità territoriale nel pieno rispetto della volontà dei propri cittadini inclusi quelli delle entità che reclamano l’indipendenza o l’autonomia nonché la salvaguardia dei diritti delle minoranze di qualsiasi genere. 3. La soluzione del conflitto deve permettere d’instaurare un nuovo assetto della sicurezza in Europa che non poggi esclusivamente sulle minacce armate e che tenda alla rimozione di tutte le cause e i pretesti di conflitti territoriali. 4. Le istituzioni plurinazionali e le alleanze presenti in Europa devono rispettare e ribadire i propri impegni e standard riguardanti l’estensione geografica e le modalità di azione. 5. Necessità di un fondo internazionale di ricostruzione delle aree interessate dai conflitti in Europa che non curi soltanto gli interessi dei “donatori” ma anche quelli degli assistiti.