Uno studio americano ha rilevato che i pesci d’acqua dolce in natura (fiumi e laghi) sono talmente contaminati dalle PFAS, le famigerate “sostanze chimiche per sempre”, tossiche e cancerogene, che consumarli rischia di far accumulare livelli altissimi degli inquinanti nel nostro corpo. Un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell’Environmental Working Group (EWG) di Washington, hanno collaborato con i colleghi della Nicholas School of the Environment dell’Università Duke: sono giunti alle loro conclusioni, “Mangiare un pesce d’acqua dolce equivale a bere per un mese acqua fortemente contaminata da PFAS”, dopo aver analizzato i dati di oltre 500 campioni di filetti di pesce d’acqua dolce raccolti nell’ambito di vari programmi di monitoraggio condotti da diversi enti degli USA. Fra essi l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA), il Great Lakes Human Health Fish Fillet Tissue Study e il National Rivers and Streams Assessment. Nei pesci dei fiumi 9.500 nanogrammi per chilogrammo (ng/kg), nei pesci dei Grandi Laghi si arrivava a 11.800 ng/kg. Meglio acquistare quelli allevati.
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