Tra ospedale e territorio mancano più di 20 mila medici, 4.500 nei pronto soccorso, 10 mila nei reparti ospedalieri, 6 mila medici di medicina generale”. Mentre un parlamentare o un ministro sono in grado di spendere magari ventimila euro in una clinica e senza il bisogno di sorbirsi tre-sei mesi in lista d’attesa, la sanità è al collasso, falcidiata da tagli e inflazione, medici e infermieri costretti a turni massacranti e ridotti allo stremo, i bilanci risicati delle aziende ospedaliere non riescono neppure a fare fronte alle richieste di materiale sanitario e di nuove tecnologie, insomma anche questo governo è indirizzato a favorire la sanità privata.
A svendere la sanità sono state le controriforme del ‘92 e del ‘99 targate Pd nelle quali sono state protagoniste l’Emilia Romagna (che sul campo anticipò le Aziende prima della legge) e la ministra Bindi alla quale dobbiamo la creazione della vera “seconda gamba”, cioè una sanità privata che non si limita ad essere integrativa ma che è autorizzata, per legge, a sostituire quella pubblica. Contro il riproposto modello di controriforma neoliberista, clicca qui Il Manifesto.