Come spiega la FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), le persone con disabilità vengono trattate come “pazienti di serie B” anche in àmbito oncologico, se è vero che sia sul campo della diagnosi precoce che su quello dell’accesso alle terapie, si registrano notevoli disagi rispetto al resto della popolazione. E’ assodato che le difficoltà affrontate da una persona con disabilità congenita o acquisita, motoria o intellettiva, quando si ammala di cancro, rappresentano tuttora una tematica negletta della medicina. (continua..)