Prendendo le distanze da certo ambientalismo razzista xenofobo e neofascista, per l’Italia c’è chi afferma autorevolmente (clicca qui) che “Erroneamente la causa ambientalista è fatta passare per uno degli asset ideologici della sinistra,” mentre “L’ambiente non è di destra né di sinistra. E se è vero che è mancata una collaborazione tra destra e i temi ambientali, etichettare i conservatori come negazionisti del cambiamento climatico è sbagliato”. “Diciamo sì al profitto, ma solo nel rispetto dei diritti dei lavoratori, dei diritti umani e dell’ambiente”. Il “nemico” del conservatorismo ambientale è senz’altro, nelle parole degli ambientalisti di destra, quella che viene definita un’ideologia ambientale “de-umanizzata, globalista, antinazionale, secolarizzata”, a favore di interventi legislativi dall’alto e sovranazionali e di una riconversione industriale radicale e a scapito dei lavoratori e delle identità nazionali. I ragazzi dei Fridays For Future (e ancor più quelli di Extinction Rebellion) finiscono nel mirino, per manifestazioni definite “sessantottine” e ideologiche, a cui la destra contrappone “un’educazione culturale ed educativa che nasca dalle scuole e dalla famiglia”. Invece l’ambientalismo di destra è senz’altro un ambientalismo che ha le sue radici nel cattolicesimo, mentre papa Francesco è accusato di “flirtare”… con culture pagane.