L’esposizione verrà valutata sia tramite il dosaggio dei PFAS nel sangue e nel liquido seminale, sia valutando se c’è stata esposizione ai PFAS ancora prima di nascere, nella vita fetale, durante la gravidanza materna.
Altro obiettivo di Isde Veneto è verificare la possibilità di rilevare delle soglie di tossicità, in termini di concentrazione ematica, al di sopra delle quali il rischio di danni alla fertilità maschile è più probabile; questo consentirebbe la possibilità di elaborare alcuni semplici criteri che permettano poi di identificare, in tutta la popolazione generale maschile non solo della zona rossa, in età fertile, ed esposta ai PFAS, i soggetti a rischio di compromessa fertilità maschile.