L’esecutivo era stato avvisato da marzo che avremmo vissuto una delle siccità peggiori di sempre, complice la crisi climatica, ma non ha fatto nulla, impegnato nel Pitesai (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee) e nel TAV che, oltre ad avere un bilancio climatico devastante, porterebbe alla perdita di decine di miliardi di litri d’acqua di falda, corrispondenti al fabbisogno idrico annuo di una città di 600.000 abitanti, e anche nel collocare l’Eni nel più grande progetto al mondo di gas naturale liquefatto (Gnl) in Qatar, una bomba climatica.
Di conseguenza i razionamenti d’acqua saranno all’ordine del giorno se il governo non affronterà il problema alla radice e continuerà a pensare alla crescita economica come dogma assoluto. Invece deve efficientare la rete idrica, fare delle fonti rinnovabili il pilastro del nostro sistema energetico, puntare al totale ripensamento del settore alimentare che porti a prediligere gli alimenti vegetali non destinati agli allevamenti animali. Clicca qui.