Presentati alla Corte d’Assiste gli studi fatti sulla salute della popolazione residente nella Zona Rossa.
E’ toccato alla dottoressa Francesca Russo, direttrice del Dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, ricostruire le procedure di screening sanitario messe in atto per valutare l’impatto dei Pfas sulla salute dei cittadini residenti nelle zone contaminate. Il tema è stato affrontato nel corso del processo davanti alla corte d’Assise in cui sono imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari. Clicca qui la deposizione.
La marcia della pace avviata a Savona prosegue a Genova sabato 2 aprile piazza Sn Lorenzo con l’incontro dei due Vescovi, la consegna della bandiera della pace e la testimonianza dei portuali obiettori di coscienza. “Se avremo determinazione e solidarietà intendiamo proseguire il cammino di testimonianza di porto in porto, per accendere ‘fari di pace’ che facciano luce sul traffico di armi, strumenti di morte, prodotti e trasportati per essere usati e consumati nelle tante guerre che continuiamo a generare ed alimentare”.
Papa Francesco lancia un duro attacco contro il gruppo di Stati, compresa l’Italia, che ha annunciato di voler spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi in risposta al conflitto russo-ucraino: “E’ una pazzia, io mi sono vergognato. La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti. La storia degli ultimi settant’anni lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate, per questo io ho detto che eravamo nella ‘terza guerra mondiale a pezzetti’, un po’ dappertutto, fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno ‘scacchiere’, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri”.
Bluebell Capital Partners, WWF Italia, Project Zero, insieme a numerosi cittadini di Rosignano, hanno presentato ricorso al Tar della Toscana per l’annullamento del decreto emesso il 20 gennaio 2022 dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che ha rinnovato ed esteso l’autorizzazione integrale ambientale (AIA) dello stabilimento Solvay a Rosignano, che con i suoi scarichi tossici in mare crea artificialmente le note ‘spiagge bianche’.
Al centro della polemica è Cingolani per conflitto di interessi avendo firmato un decreto che avvantaggia Solvay con cui, da dirigente di Leonardo, aveva concluso una joint-venture.
Tra il 1876 e il 1976 sono emigrati oltre 24 milioni di italiani. Per quanto invece attiene l’immigrazione, la tabella riporta il numero degli stranieri residenti in Italia suddivisi per cittadinanza: complessivamente sono oltre 5milioni di extracomunitari a fronte di 55milioni di italiani. In testa la Romania con oltre 1 milione. L’Ucraina era al quinto posto con quasi 236mila persone, numero destinato ad aumentare causa la guerra in corso senza dover creare allarme economico e sociale per l’accoglienza di questi profughi. Misurato dai successi elettorali di Lega e Fratelli d’Italia, è invece impressionante l’allarme per l’accoglienza di quei profughi, anch’essi extracomunitari ma di pelle scura, arrivati sui barconi e ammassati nei cosiddetti Centri di accoglienza. Si stima la presenza di stranieri irregolari sul territorio in oltre 300mila.
Costretti a sbarcare irregolarmente sulle coste italiane attraversando i confini marittimi, sono i rifugiati in fuga da conflitti armati o persecuzioni e migranti economici a causa delle guerre (peraltro fomentate dagli occidentali). Più della metà di chi parte dalla Libia viene riportato indietro. I respingimenti dei migranti intercettati in mare dall’Italia e riportati nei lager libici hanno procurato all’Italia condanne della Corte europea dei diritti umani per violazione del divieto di espulsioni collettive e per aver esposto i migranti a trattamenti inumani e degradanti e al rischio di essere rimpatriati dalla Libia in Paesi d’origine non sicuri. Sono più di 1.600 i morti in mare nell’ultimo anno per la mancanza di soccorsi. Seicento in più dell’anno precedente.
Nel riconoscersi nel disegno di legge depositato dal senatore Mattia Crucioli “Norme relative alla cessazione della produzione e dell’impiego delle sostanze poli e perfluoroalchiliche”(clicca qui), l’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia ha inteso ribadire la netta presa di posizione su Pfas e Bisfenolo con la quale aveva investito Governo e Parlamento già il dicembre scorso (clicca qui lettera ISDE Governo su Direttiva acque). Nella lettera inviata alle istituzioni italiane, ISDE è perentoria: “Come evidenziato da una copiosa e consolidata letteratura scientifica nazionale e internazionale, il Bisfenolo A, le Microcistine-LR, i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) e l’Uranio sono sostanze tossiche, dotate di azione di interferenza endocrina, cancerogene, mutagene e i PFAS hanno anche attività immunotossica e neurotossica, particolarmente nell’età evolutiva. Dunque chiediamo che queste sostanze siano sempre ricercate nelle analisi di controllo per le acque a uso potabile e che il loro valore limite sia fissato in zero”.
Evidentemente riferendosi al disastro ecosanitario determinato ad Alessandria dalla Solvay di Spinetta Marengo, dove Pfas (Pfoa, C6O4 e Adv) e Bisfenolo si mescolano in suolo-aria-acqua con gli altri tossici e cancerogeni (tipo i solventi organo alogenati tetracloruro di carbonio e cloroformio), ISDE specifica: “Si deve infatti considerare, per queste come per altre sostanze già normate, il cosiddetto effetto cocktail, relativo a sostanze tossiche e/o cancerogene e/o mutagene e con azione di interferenza endocrina che, se anche rilevate singolarmente entro le concentrazioni previste dalla nuova Direttiva, possono tra loro realizzare effetti di sinergia e amplificazione tali da configurare rischio per la salute umana. Pertanto, qualoravenissero riscontrati valori superiori allo zero le acque in questione dovranno essere considerate come inadatte all’uso umano e si dovranno prendere tutti i provvedimenti necessari per il loro disinquinamento e protezione”.
Dunque: LIMITI ZERO. E’ quanto recepito dal Disegno di Legge del senatore Crucioli: si realizzerebbero gli obiettivi di ISDE e di tutte le forze che da anni si stanno battendo: Greenpeace, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Mamme No Pfas, Comitato Stop Solvay, Friday for Future, Legambiente. Infatti il DDL stabilisce –con termini temporali precisi e senza ambiguità- che “I limiti di scarico in aria, in acqua e nel sottosuolo dei PFAS siano portati allo zero tecnico, al pari delle acque potabili”; ovvero: “È vietato l’uso, la commercializzazione e la produzione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS”. Infine esso “Detta norme per la realizzazione di misure di decontaminazione e di bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da PFAS, per la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi, alla riconversione produttiva e per il controllo sull’inquinamento”.
Impreciso e ambiguo è stato invece giudicato (clicca qui) il Disegno di Legge presentato dalla senatrice VilmaMoronese. Infatti, a differenza dei Movimenti, che chiedono immediati limiti zero alle micidiali emissioni di queste sostanze in suolo aria acqua, e dunque chiedono la drastica fermata degli impianti nocivi (della multinazionale Solvay di Spinetta Marengo AL e di altre aziende in Italia soprattutto conciarie) invece il DDL Moronese blandamentesi limita a “ridurre, e se possibile annullare, l’immissione di Pfas nell’ambiente”, con tanto di “periodo transitorio di adeguamento”. In altre parole dà il via libera legale alle aziende (Solvay) per un tempo indeterminato di produrre e inquinare.