Il Consiglio di Amministrazione di Solvay ha diffuso una provocatoria lettera aperta con riguardo alle sue attività di produzione della soda a Rosignano, dove ogni anno, l’azienda scarica sul litorale, e poi direttamente nel Mar Mediterraneo, centinaia di migliaia di tonnellate di solidi sospesi, contenenti nichel, cadmio, cromo, arsenico e mercurio: dal 2018 al 2020 688.000 tonnellate di solidi sospesi contenenti 88,7 tonnellate di metalli pesanti. Tale sversamento di rifiuti ha creato una discarica a cielo aperto, con l’aspetto accattivante (e fuorviante) di un’idilliaca spiaggia caraibica (le cosiddette ‘Spiagge bianche’ di Rosignano).
Nella lettera aperta, per Solvay “La qualità della balneazione è eccellente” facendo riferimento all’agenzia di monitoraggio ARPAT. Bluebell Capital Partners le contesta che la valutazione dell’ARPAT si basava “solo su 2 parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali), indicatori della presenza di tali apporti fecali senza prendere in considerazione alcun aspetto ecologico, nè chimico, né organolettico nè estetico o paesaggistico, riferibile all’acqua, alle spiagge o ai fondali “. Con lo stesso errato riferimento, Solvay afferma che lo “stato ecologico e chimico di Rosignano è in linea con la costa toscana”, omettendo di specificare che per l’Arpat l’eccessiva presenza di mercurio, arsenico ed esaclorobenzene nel corpo idrico lo fanno classificare come “ NON BUONO .
Altra affermazione di Solvay: i metalli pesanti (compreso il mercurio ), contenuti nei solidi sospesi scaricati in mare a Rosignano, “rimangono imprigionati nello stato solido del calcare e non possono essere assorbiti dagli organismi viventi, comprese le persone e i pesci”. Falso: il rapporto ARPAT invece dichiara che “le analisi per determinare la presenza del mercurio nei pesci hanno indicato una situazione di bioaccumulo lungo tutta la costa, con superamenti dello standard ambientale in tutti i corpi idrici”.
Bluebell Capital Partners contesta inoltre alla amministratore delegato Ilham Kadri l’erosione costiera provocata dal drenaggio Solvay delle acque dei fiumi Cecina e Cinque e dalla costruzione della diga di San Luce; ma soprattutto gli elevati livelli di mortalità per malattie cronico-degenerative (e per altre malattie) nel comune di Rosignano, e dunque la relazione causa-effetto tra l’eccesso di mortalità e le emissioni ambientali della Solvay.