I Pfas sconvolgono qualsiasi luogo partendo dall’industria chimica, a quella tessile, a quella della carta, all’utensileria ecc. Tramite l’acqua bevuta e l’aria respirata, e tramite il cibo contaminato vegetale e poi animale, finiscono inevitabilmente nel nostro corpo. Così il Dipartimento dell’ambiente, dei grandi laghi e dell’energia (Department of Environment, Great Lakes and Energy o EGLE) le ha trovate nella carne bovina prodotta dalla Grostic Cattle Company, vicino a Hartland, e venduta ai consumatori, ma immediatamente bloccata dalle autorità del Michigan. Analogamente è avvenuto negli allevamenti di latte nel New Mexico e nel Maine e in altri States degli Stati Uniti.
Il manzo della Grostic Cattle conteneva in media 1,9 parti per miliardo di acido perfluorottano solfonico, noto anche come PFOS, uno dei tipi più comuni PFAS. Tutti i Pfas -Pfoa, ADV, C6O4- sono persistenti e bioaccumulabili (“forever chemicals”, sostanze chimiche per sempre), non si decompongono mai anzi diventano sempre più tossici e cancerogeni man mano che si spostano più in alto nella catena alimentare, rendendosi particolarmente pericolosi per i consumatori di latte, carne e pesce. A cominciare dai bambini e dalle gravide: l’EPA americana ha riportato gli studi degli effetti sul sistema riproduttivo, sui ritardi nello sviluppo nei bambini, oltre ai noti rischi di alcuni tumori, di interferire con i livelli ormonali e ridurre la capacità del sistema immunitario a combattere le infezioni, compresa l’inefficacia dei vaccini.
Negli Usa sono analizzate le carni con Pfas e bloccate le vendite. Perfino Solvay in Usa chiude gli impianti Pfas. E in Italia? In Italia i C6O4 sono addirittura autorizzati in produzione! Autorizzati alla Solvay di Spinetta Marengo. Mentre la popolazione di Alessandria non viene addirittura sottoposta ad analisi Pfas del sangue. Malgrado i parziali ma già sconvolgenti monitoraggi acque-aria, malgrado le parziali ma già drammatiche indagini epidemiologiche.