Nel drammatico quadro ecosanitario di Alessandria, che abbiamo descritto e documentato per l’ennesima volta, il ruolo primario di complice della multinazionale belga è affidato da Regione e Comune alla Provincia (tutti di marca leghista). Ruolo svolto senza pudore, come si evince anche dai documenti dell’Ispettorato Onu e della Commissione parlamentare Ecomafie. Nell’ultima “conferenza dei servizi” sul rinnovo e riesame della autorizzazione integrata ambientale 2010 relativa al Pfas C6O4, addirittura con ampliamento della produzione, la Provincia ha buttato fuori associazioni ambientaliste, comitati e rappresentanti dei cittadini, accolti solo alla fine della riunione segreta… come “uditori” della ennesima sfilza di “omissis”, detti appunto “segreti industriali”, che oscurano da sempre la documentazione integrale di Solvay. Insomma per l’ennesima volta Regione/Comune/Provincia rendono inaccessibili al pubblico tutti i dati qualitativi e quantitativi di carattere ambientale riconosciuti dal diritto europeo e nazionale. Si consideri che l’AIA del 2010 è stata resa pubblica dieci anni dopo. Tanto meno viene accolta la nostra richiesta di Valutazione di Impatto sanitario, neppure a fronte delle parziali quanto drammatiche indagini epidemiologiche presenti.